Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

Il gioco e la candela Q UANDO NELLE LOTTE O nelle controversie politiche ci si imhaue in qualche problema del quale, istintivamente o con piena consapevolezza, si cerca di evitare la logica ed esatta risoluzione, si trova sempre qualche parola che giunge opportunamente per coprire una si. mile indolenza, oppure che serva da pseudo chiarimento dei problemi in caurn. Nelle campagne eleuorali, ad e– sempio, le frasi opportune 1·isuona- 110 con insistenza. Parole come cen– trismo dinam.ic.o, inte11sivn socializ– =azio,w, democrazia progressiva, e tante altre ancorn sono, per così di– re, frasi-coperchio: velano la sostan– za delle cose, o tuttalpiù servono per girare intorno ai penosi ostaco– li della realtà sociale. Poi, e natu– ralmente, le parole passano, ma i problemi restano. È ,,ern che scrivere e parlare, in un certo senso, è un poco mentire. E questo per una sorta di insuffi. cieuza connaturata alla stessa essen• za del linguaggio, mai perfettamen. te equilibrato col lavorio <lell'intel. ligenza o col flusso continuo delle passioni e dei sentimenti. Ecco per• chè talvolta un gesto, uno sguardo ocl un sorriso possono esprimere molto cli più che un intero discorso. Tuttavia un conio è •mentire per la impossibilità di tradurre in parole tutto il nostro essere, oppure per la impossibilità di rendere più affer• rabile la complessità di taluni con• cctti o problemi, certo non facil. mente comunicabile ad altre intcl• ligenze; e m.1 conto è mentire entro un ordine di fotti e di idee che si imf)ot1gono irresistibilmente nella realtà sociale. Il linguaggio umano - anche se la sua potenza è relativa, ed in cer. to qual moclo pure a doppio taglio - fmisce sempre con l'imporci una certa logica e una certa saggezza. D'altronde l'essenza positiva del linguaggio è strettamente connatu. rata all'evoluzione positiva delh stessa umanità. E tutto ciò ch'è ne– gativo nelle parole e negli scritti non ha Cauo e non farà mai progre• dire. Il progresso e la libertà dipen. dono pure dal modo, dalla sostan· za e dalla razionalità del linguag. gio stesso. Dopo questa 1Hcmcssa, forse non inutile, entriamo negli argomenti copcrli dal titolo metaforico del prcsen1e articolo. Il gioco sono le elezioni, e la can– dela l'atto del votare. Obicttivamcn• te vogliamo precisare - come am– monisce un vecchio detto popolare - se (< il gioco vale la candf'la >,. È vero che in quc!:ìta contingenza il pensiero anarchico ha bene pre– cisato il suo ,,unto di vista; tutta– vin sembra che da parte nostra non sia stata bene confutata un'obiezio. ne proveniente da una particolare classe di elettori. Non è facile discriminare la psi. 37

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