Volontà - anno XIV- n.1 - gennaio 1961

donne, cou il solo divieto (ufficiale) di peruottamento nella stessa stanr.a; per di pili, annessa, una ta,·erna di sapore esistenzialis1a, ad arcate bassc 9 tinlc for1i e scure, te11u1a nella penombra, dove un'orchestra suonava, e gli s1udenti ballavano negli stili più strani, sino alle due di 1.101le. Ci ha follo eia guicla per la ci11à, nel modo pii1 sconnesso possibile, 1-icchè <101>0 il primo giorno la massima parte di uoi l'aveva abbando– nata, una ragazza bellina e molto appnrecchiata, studentessa in legge e sociologia insieme; comunque decisamente iuadalla a quel compito, poi. dtè è riuscita a portarci davan1i ni musei esauamente nelle ore o nei giorui in cui erano chiusi, e, l'ultima sera, a farci quasl perdere il treno. Varsavia, uscita clalla guerra con l'o11antacin<1ue per cento delle case di, slrntte, è ora una bella ci1ti'1, an1ica e moderna, <-on il vecchio centro ri– fatto, negli esterni, csallamentc come prima; quartieri nuovissimi (cioè costruiti nell'ultimo triennio) in uno stile molto diverso da quello im– perante sia con Stalin che clopo, negli altri paesi i:ocialisti: persino (ac– cia te n colori, cli cliretta imitazione occidentale; strade am1>ie, molte piazze, abbastanza verti€. Solo s'incontra, ph':1fre<1ucntemeute che da noi, un pezzo di ,;elciato sconnesi:o, una pietrn che si è rotta o ha ceduto, un bordo di marciapiede <·hc frana: 1-0110piccole deficienze ehe risaltano mnggiormenl<', pcrchè tutto ha ancor" l'aspetto di nuovo, l'odore di n1>· pena Fatto; p1·obabil111en1edovute in pal'le alla fretta della ricostruzione~ in parie alla <1ualitì1 elci la,•oro polacco (che non ha mai goduto, in Eu– ropa, di buona fnma; anche se oggi, mi !lÌ perdoni la bnnali1i1 delle pa– role, ma il fatto è vero, « molte cose sono cambiate »). A"cvo intrnvisto Varsavia nel 1958; entrando in Polonia dall'Unione So,•ietica, mi era sembrato cli precipitare da un tenore di vita e una ci. viltà toscana n un ambiente cam,nmo; ma Varsavia, con la sua attività,. moclernità e confusione, mi cm già parsa il primo pezzo d'occidente, vizi e virlÌI compresi. Due anni (a si era ancora, se pure alla fine, nell'epoca del mattone; quando cioè, girando di notte potevi incontrare dei tizi che 9 sbarrandoti il pnsso, ti dicevano trnnquillumente: « Comprami 'sto ma't– tone! » Per i varsaviani il prezzo corrente era noto: cento zloty (2500 lire); rifiutaN:.i volevn dire prenderselo sulln testa anzichè nelle mani; ba– rattare crn possibile soltanto quaudo si avesse a che fare con un com– merciante d'animo gentile; pagarlo di pii:i non infrequente, se chi offriva– la merce aveva guai !<eri e pen;onali da risolvere, ammontanti a un valore superiore. Ho riportalo questo fatto della cronaca d'allora perchè concorre a spiegare la finezza e l'umorismo elci carattere polacco; si noti inlatti la impostazione legalitarin del rapporto, la gentilezza iniziale clella propo– sta, la pesante forma privata (certo ... niei11'affat10 socialista) della tran– sazione; menu·e l'altro aspetto, de1eriore, ciel latrocinio o delJe lesioni,. resla,•a <1uailisempre, 1>crIn buona volont3 clelle parti, nella pura sfera clcll'opiunbile e dell'inceno. Oggi la situazione è diversa; meno dispo– uibilità cli mattoni vecchi per le strade, perchè la ricostruzione della città (non degli edifici pubblici, ma delle case d'abitazione) è progredita con· 15,

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