Volontà - anno XIII - n.12 - dicembre 1960

Tre francesi: una studenlessa in architettura, e un operaio della zecca, parigini: politicamente, ambedue, sulle normali posizioni della si– nistra indipendente francese; e una maestra bretone, di famiglia conta– dina; cattolica integralista, fautrice della scuola con[essionale (finanziata dallo staio); ma insieme impegnala in un'ottima azione sociale (a Pari– gi, sotto l'egida del Servizio Civile, tiene corsi serali d'istruzione elemen– tare agli algerini; e non di rado li accompagna a casa per difenderli d'alle retate della polizia). l_;11n ragazza, insomma, dalle cui opinioni molti di noi dissentivano ma che non l)Olevano non amm.irare, anche per la costanza e Ja <1uantità del suo lavoro: abi1u:1ta ad aiutare i familiari nei lavori estivi, aveva una palaia leggera, colma e regolare, da far invidia a tutto il campo. Quattro inglesi: un p1oprietario terriero, uno studente di filosofia a Oxford, uno cli fisica a Londrn e un'insegnante elementare: lutti di parte o di tendenze liberali, simpatici, vivi, intelligenti, interessati agli altri e all'esterno, ma entro i limiti consentiti dall'e<1uilibrio proprio del carat– tere nazionale e dalla libertà individuale di cui god'ono i cittadini britan– nici: la quale gli impcdis<X!;di capire a fondo, nella realtà, le condizioni d'autoritarismo vigenti negli altri paesi (specie latini) e insieme gli fa ritenere valide certe ribellioni o libertà, che rappresentavano invece gli aspetti socialmente ncgati,,i dello stesso fonorneno (e la Polonia, questo Suditalia trasCerito fra gli slavi, era un caso tipico per la loro capacità di comprensione). Infine, degli stranieri: la ~vcdese già sufficientemente descritta; un -0landesc, insegnante di tedesco, quacquero e pacifista a metà (tanto da quasi giustificare, per Berlino Ovest, una terza guerra mondiale); e io, il solo italiano e il più anziano del campo. I quacqueri erano in tutto cin– que e una volta la i-ettim::ma tenevano il loro rito: un quarto d'ora di silenzio, seduti in palestra, a introspczionarsi; cerimonia aperta anche agli altri, ma con scarso successo. Erano stati invitati al nostro campo, dalla Gioventù Rurale Polaccu, anche due bulgari, che non arrivarono, per man– canza di visto; ma nessun sovietico. Alcuni giovani di :Mogilno, con i quali avevamo fatto amicizia sin d'ai primi giorni, si erano subito informati se <:i fossero dei russi fra di noi, perchè « non sarebbero stati ben visti >1. [ polacchi, chC!<nrrcbbero dovuto ci;sere una quindicina e tutti appar– tenenti alla Gioventl1 Rurnle, si ridussero a sette, scelti all'ultimo momento e a caso. Giustificazione ufficiale: le inondazioni di molte zone della Po– lonia meridionale, che vi avevan chiamato la maggior parte dei giovani liberi, in opere di immediato soccorso; e il tardo raccolto in 1u110 il paese, pn le intemperie, che teneva ancora occupata, in agosto, la gio• ,·entl1 co11tadi.1rn.Ma i veri moti,•i - dato l'esiguo numero dei volontari richiesti dal nostl'O cam1,o, in un paeee di trenta milioni di abitanti - erano probabilmente ahl'i e piit semplici: una lunga forzata vacanza del 715

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