Volontà - anno XIII - n.11 - novembre 1960

sformando terreni paludosi « in U• na Puglia di grano abbondantissi• ma». Quella bonifica in seguito non servì più per dei secoli, ma rima• se d'inseguarnento, così che ne fu fatta un'altra nel 18i9 che fu il preludio u.ll 'attuale meccanica fat– ta tra la fine det primo dopo-guerra e il 1925. Il paese, con le due sue frazioni di Pieve e S. Vittoria, conta 6678 abitanti su un territorio di poco più di 35 Km. <1uadrati, ed è posto sulla riva destra del Po. Questo fiume è il nemico contro il quale gli abitanti debbono stare sempre in guardia. La lotta tra il Po e gli uomini è continua, mn questi ultimi debbono spesso rassegnarsi a vedere allaga– ti gli antichi terreni golenali, tra• sformati ora in terre fertilissime, sui quali il 6umc rivendica i suoi antichi diritti. Ma accade anche, molto raramente, che l'argine mae– stro, costruito alle spalle del pae– sello, non sia sufficiente a rispar– miare dalle piene furiose del Po, l'abitato. Sotto la torre d'el paese ci sono due date, con il rispetlivo livello delle acque di due inonda– zioni: quelle del 1765 e del 1951. Il ricordo di quest'ultima inon. dazione è vivissimo nella gente del paese e probabilmente anche in molti italiani perchè fu considera– ta, per l'estensione che ebbe in tutla la valle Padana e specialmente nel Polesine, e per i danni prodotti, una calamità nazionale. La piccola stazione ferroviaria, cui ho accennato, è sulla linea non statale Suzzara-Parma che serve so• lo al traffico locale, mentre le co. municazioni tra il ma.ntovano e le principali città dell'Emilia, Reggio e Parma, ed anche della Liguria sono mantenute efficienti con regolari servizi di pulman. Il paesetto è, quindi, di transito. I forestieri che hanno occasione di attraversarlo, o coloro che per motivi diversi, vi ritornano a di– stanza di tempo, possono avere la impressione che qui il tempo si è fermato. Niente è mutato nella sua grande piazza, di cui i gualtieresi sono orgogliosi. Con il passare del tempo, e confrontandolo con le mo– derne costruzioni di cemento, il pa.lazzo Bentivoglio appare più che mai vetusto e da solo occupa uno dei lati più lunghi della piazza rct• tangolare, mentre fauno da cornice agli altri tre lati, una l?ella fila di portici. Ad una delle entrate del paese c'è sempre Jo stesso Albergo del Sole che dev'essere quasi ccn• tenario, poi farmacia, ufficio posta• le, caserma dei carabinieri, ospeda– le sono sempre negli stessi immo– bili che, almeno esteriormente, non hanno subito modifiche. Non tol– gono niente all'aspetto di un tempo, neppure 1e casette di nuova costru– zione, sparse in qua ed in là, che vo• gliouo essere civettuolmente mo– derne. Eppure, un grande rivolgimento è avvenuto nella popolazione. Nei giorni della vendemmia con il tempo pessimo, quand'era neces– sario tra una schiarita e l'altra, Iar presto per mettere in salvo il rac– colto dell'annata, non si trovava per• sooale. Bisognava raccomandarsi agli amici, ai conoscenti, far uscire an• che qualche vecchio dal ricovero. Pare incredibile, ma esiste in Italia un paese in cui non c'è disoccupa, zione (o quasi). E pare ancora più incredibile qui, sul luogo, dove fino a due anni fa esistevano 250 fami– glie assistite dall'ECA (Assistite è 687

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