Volontà - anno XIII - n.10 - ottobre 1960

CORRISPONDENZE Disoccupazione e penuria di manodopera Parigi, settembre 1960 AL P RIN e I PI o di questo mese <lue notizie di senso contrario sono venute a stimolare l'opinione pubblica che era alquanto assopita. Da una parte, la Direzione delle Officine Renault (una d'clle aziende che· danno l'orientazione all'industria automobilistica) annunciava l'istituzione di una settimana lavorativa leggermente ridotta per alcuni dei suoi re– parti dove il personale avrebbe lavorato soltanto 45 ore settimanali. Dal– l'altra parte, M. Jacques Rueff, uno dei (C capi» dell'ente governativo che presiede all'attività economica, ha proposto che l'età della coscrizione mi– lit!lre sia anticipata di due anni ed incominci quand'o i giovani arrivano ai 18 anni anzicchè ai 20 come avviene attualmente. Le interpretazioni affrettate di questi dne fatti porterebbero a concln– sioni diametralmente opposte. Se Renault rallenta il passo, deve voler dire che la disoccupazione è in vista. Se Rueff vnole avere i lavoratori a sua disposizione fin da quando hanno 20 anni, deve voler dire che l'ind'u· stria .francese ha penuria di mano d'opera. Esaminando le cose più da vicino, tuttavia, ci si accorge che, per quel che riguarda l'avvenire immediato, si tratta piuttosto d'una certa pennria che d'abbondanza di mano d'opere. Il caso Renault non si è ma– nifestato nemmeno nelle altre case automobilistiche. In realtà, la Renault. consegna quasi la metà della sua produzione ai mercati esteri, e il ral– lentamento - d'altronde limitato - si deve appunto alla diminuzione delle vendite, specialmente negli Stati Uniti. Per contro, la continua espansione dell'insieme delle industrie francesi richiede un numero sempre più elevato di lavoratori. Il periodo delle· classi a vuoti (« classes creuses ))), cioè le generazioni della guerra meno numerose che nei tempi normali, agginnge un fattore negativo al pw– blema; e la proposta Rueff costituisce un tentativo diretto a rispondere ai bisogni evitando di ricorrere in misura troppo larga all'immigrazione. La mancanza di mano d'opera sarà soltanto pass'eggera, giacchè a comin– çiare dal 1965 le generazioni che raggiungono la maggiore età avranno ranghi più folti. (Nel 1961 saranno chiamati alle armi 196.000 giovani,. ma nel 1962 il loro numero sarà già di 232.000). Stando alle previsioni l'eccedente di mano d'opera - in rapporto al contingente attuale. - sarà di 175.000 unità nel 1965. Coll'accumulazione del1e classi successive i le.– voratori supplementuri disponibili arriveranno al milione nel 1970. Ciò vuol dire che per alcuni anni i datori di lavoro ed il governo fa~ ranno tutto il possibile per impiegare i lavoratori al massimo, onde far 606

RkJQdWJsaXNoZXIy