Volontà - anno XIII - n.10 - ottobre 1960

Insomma, più o meno etip1icita– mente ùichiarato, Ja salvezza della umanità dipenderebbe solo da un assoluto trionfo del comunismo. Prim:t di partecipare col nostro pc-nS'ieru critico (partecipazione che è 8olo un abbozzo, e che il sotto– scritto epera che possa suscitare al. tre idee piì1 decisive e più appro– Conditt~} è necessario premettere al• cune co11f-idcrazioni circa la sostan. za e il carattere coperti dal termi– ne socialismo. Le p!trole sembrano avere il de• stioo comune a tulle le cose e agli stc:IBi es!l-cri viventi: subiscono non solo l'inevitabile logorio prodotto dal tempo, ma 1ramuuu10 pure 1n primitivo sostanza o i prlluitivi con• ccui che un tempo erano veramen– te prupri del termine in causa. Si poti·cbbcro citare numerosi esem– pi di simili tramutazioni. Però per il noslro argomento balza evidente un fatto: che il termine comunismo è divenuto ormai sinonimo di so– ciali~mo: cioè due termini diffe– renti che coprono la medesima so– stanza. Ciò ch'è disculihile. D'altra parte si rende evidente un altro fenomeno: il termine 30• <.ialismo da qualche tempo è amo• rcggiato da altre correnti politico– sociali. Non suona più come sfaccia– ta pretesa delle classi più disere– date: ora si parla apertamente di socialismo cristiano o di socialismo democratico, come di qualcosa io fondo sempre esistita. intendiamo dire che il vocabolo socialismo, al– meno psicologicamente, non è più repellenle per i sensi del potere ca• p1Lalis1a o religioso io genere. Che poi dall'accettare il lcrminc in quanto tale, alla reale volontà di u- 594 na concreta realizzazione ci corra. tanta strada cospat'$a di sole pro– messe, <1ucstanaturolmente è un'al– tra faccenda che ora non c'interessa. Per il pensiero anarchico, il ter– mine socialismo - almeno come i. dea direuiva - ha. un chiaro signi• 6cato: esso è la risultante di una razionale e bttiva coordinazione di luttc le energie e di tutto il pensie– ro umano, quando tali for.t:e teo– <1ono ad un concreto benessere di tutte le comunità wnane. Orn è altrettanto evidente che un reale benessere cd una rasserenan– te truuquillità per tutti i popoli non r,otrà mai esistere finchè intendia– mo di essere bene armati in casa 1101-tra, per paura del nostro vici• no di CaiiD altrettanto bene armato. .Am·he perchè tale stato di guo.rdia pi::-rnrnnenteci divora una buono. me– tà di tutti i frutti del nostro lavo– ro. Insomma, si trailo. sempre del ruilJenario « armati se vuoi diien• cterr. la pace » di romana memoria; 1-.u1eito ormai da ogni diritto in• krnazioualc, ed al quale ohbedi– Sl."''•UO, uaturalmcnte, mche i regi– mi che si diehiorono socialisti. Il comunismo o. questo proposi• to ci fa osservRrc- che esso necessa– r~:imeute deve mantenersi bene ar– mali; appunto per In vitale difesa del socialismo stesso. Una volta che il socialismo a\•rà permeato di sè– tutlo il inondo, gli eserciti non a• vruono piìa ragione di sussistere: automalicamente cesserà lo stato di allarme e come conseguenza la spa– rizione della terribilità di ogni arma. Qui entra Kardelj col suo rcvi– siomsmo pessimista: egli sostiene che noo esiste alcun rapporto tra.

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