Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

,tizia•• « un"idca-fon:a capace di incidere diretlamente 1ulla strutlura e ,ull'organiz• zuione de.Ila IO<:ietà•· Come pure l'ahro di « uguaglianu • che non è altro che il corriapeuivo pratico del primo, ed entram• bi 1ono negati dallo S1a10 il quale accena le di1uguaglianze in allo e le (litende. In• fatti: « La gimtizia è auhordinata alla n• gion di Stato; lo Stato non è la risultante di un contratto che promana dai ciuadini e li obbliga gli uni verso gli altri, è la ri– aultante del rapporto di subordinaiione e– aprcaso da quC!ll.i due termini: l'Autorità che comanda non pili in nome della necea- 11itÌIma in nome della 111lvezza,e il sud– dito che obbedisce• (P. J. Proudhon, De lo /u11ice don, la Révolution el e/on, l'E– gli,e, Parigi 1959, pag. 75). F. Ferrarotti osscrn che in questi con– cclii è evidcn1e il fondo di eguolitari,1110 anarcl1ico cl1e defini,ce il pen,iero di Proudlion. E la critica di Proudhon alla dottrina comunista appare, oggi, ancora più giusta dj ieri dopo l'uperimento dello Stato to– talitario rUMO. L'articolo conclude con il AC«ucnte giudizio, ancor oggi attuale, di C. Sorel, au Proudhon: « Per troppo tempo, il socialismo ha ac– guito una cattiva strada, sotto l'i1pirazione dei couivi pmtori, la cui fom1nione era stata fatta dalla democrazia; non vi è nulla di piìa cucnziale per l'avvenire del prole– tariato che inir,iarlo agli insegnamenti di Proudhon; i discepoli (o i 1>resm11idisce– poli) di Man, conducendo campagne acca– nite contro Proudhon, hanno avuto 1..011 gran parte di responsabilità nella dccadcn• za del 1ocialismo • (Ceorgu Sorel, Maté– riaux d'une Tl1éorie du Proletoriot, Parigi 1919, pag. 394). (Au1uriamoei che questi ri1>ensamen1i di Prouclhon e ques1i riconoscimenti della 1ua anualità, inducano cerli uomini di 1i– nia1r:1 che con 1cmpre pili frc11ucnza dc– nunci11110 il contras10 e1iste111ctra la So– cie1ò e le Istituzioni che regolano lo So– cietà a 111cllcn1isulla s1rada imlicnla dn Proudhon e a rifiutare ogni collaborazione ad or1lioamcnti sociali che 10110 la nega– zione della democrazia). Sullo steYO numero di Tempo Preun1e. se:gnaliamo una Leuero eia Wo,hin&lon di Dwight Macdonald, del quale, per pura <'Oincidenza, abbiamo pubblicato in mon.• eheue un suo giudizio 1ull'an11rchismo ed il marxismo. In qucs1a lettera, in Cui, di fronte alle prossime elezioni 11rcsidcnziali americane, egli CBpo11e le ragioni del tuo U81ensionismo, dopo aver citalo, anch'egli, Proudhon e precisamente la tua requisito– ria contro le elezioni, riafrem1a la validitil dell'anarcliismo di Ironie al fallimento del manismo. (« .•. Eppure io credo che oggi l'anar– chia abbia più del manismo qualcosa da dirci sulle magagne della nostra civiltà au– pcr-centra1i:nala e 1upcr-organizzata, e l!U ciò che bisogna fare per migliorare la ai– tuazionc •.. t l'anarchia che intlica una via d'uscita per i problemi ccnlrnli del n091rOtempo ... L 0 unica s11cranza risiede in qualche forma cli decentralizzazione anarchica, che spezzi la socictil Ji mu!a in comunitì 111r6cien- 1crnente piccole perchè l'indi,·iduo po!lla 1e.n1ircisi se stCSAO, caprimcre e difendere i tuoi inlereui pertonoli ecc. ccc. •· (Tu110 que110 sembra molto 1e111pliec, forse primitivo, ne.Ila noilra en di eonqui. ate apaziali interplanelarie e di pianeti, ma aono proprio le cose più semplici ed alla portftta di tutti che non riusciamo a rea– lizr.arc). Lo Scuoio Anche se con ritardo, non 1>oasiamofa. re a meno di se:gnalare il numero 1pecia– lc, 4-5, giugno 1960, di &uolo e CiuiJ (La Nuova llalia, Firenze) dedicalo a « La Scuola dagli li ai 14 anni •· Tutti coloro che aono convinti della grande importanza del problema eduealivo e lavorano in quel campo, vi troveranno scrilli intcres!anti sul problema del rin– novamento della scuola di ed11ca1orie pe– dagogisti che ,,i porlano il contributo del– la loro esperienza e cultura. Per rendel'!i conto quanto sia interessante il fascicolo di quc11a riviua, la ,oln in Italia che agili con intelligenza e coraggio i problemi del- 571

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