Volontà - anno XIII - n.8-9 - agosto-settembre 1960

A N T o L o Tre poesie Orazione funebre Guardate fratelli: è morto tutto d'un tratto e ci ha lasciati soli. Nell'inganno ci ha tratto. Lo conoscevamo: Grande non era nè uomo di vaglia: ma era un cuore prossimo al nostro cuore. Ora non c'è più. E' come la terra . ... Ahi, si rinserra la camera del tesoro. Prendetene esempio chè tale è l'uomo: Unico esemplare. Solo di sua specie viveva, e come sull'albero non c'è foglia che s'assomigli, negli evi innumeri non sarà chi a lui somigli. Guardate quel capo, i cari occhi dalla luce spezzata. Guardate le mani che si disperdono in nebbie immani pietrificandosi come reliquia che reca inciso l'antico segreto d'una vita unica e s<1uisita. Chi era? Poco importa. Era luce, calore, e si sapeva che era. Amava certi cibi. Le labbra che ora suggella in silenzio suouauo a noi come campane di chiese sommerse. 562 G A

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