Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

anche di generose azioni individllali - di fronte alle quali deve indietreg• giare anche la più tetragona delle prassi giuridiche. Già lo immaginiamo come si difenderà il grande sterminatore del po• p0lo ebraico, come Umt.eràdi giuM-ificare i suoi inauditi e suprema.mente in.utili delitti, inutili anche nell'ambito delle più. brutali necessità della guerra: si difenderà con le solite, stereotiJ>ate e nauseanti tesi clre in fondo sono le stesse di quelle formulale dai capi militari o politici in genere, quando falliscono nei loro affari o nelle loro a,nbi:ioni; e il solito ritor• nello riecheggierà lugubre e monotono: « lo non 110 fatto altro che obbe• dire agli ordini dei miei superiori». Viene sempre a galla, cioè, l'assurda e barbara obbedienza che sembra cosl nobile ed elevata quando con essa si sciacc1uano la bocca. i devoti servitori della patria, ma che in realtà non. significa altro che l'uomo 11acessato di ragionare col proprio cervello, e che pone l'intero su.o essere nella volontà di un. pa::oid.e o di un. megalo– mane qualsiasi. L'obbedien:a barbara e superlativam.en.te stupida non l1a.alcuna ra,. gione cli esistere; e ci sono stati casi - purtroppo non numerosi cd anche da parte tedesca - di militari che preferirono la mori.e piuttosto di far eseguire ordùii nefandi ed inutili. Sarebbe tempo di finirla col senso sacro o idealizznlo che ad ogni costo lo si vuole connaturato alla legge in quanto tale, e di conseguenza sacra anche l 'obbedi.en.za che si deve alla stessa legge. Indubbiamente ci sono leggi alle quali è ragionevole l'obbedire; anzi leggi, che potremmo definire logico-naturali, verso le quali la disobbedien:a o il capriccio di una pretesa libertà avrebbero certament.e conseguenze funeste. Cosl, ad esempio, nessun marinaio riterrebbe ragionevole il di• sobbedire agli ordini del proprio comandante quando la nave sta per nau• /rogare; come sarebbe disastroso il disobbedire alle leggi che regolan-0 il traffico stradale. Le leggi non hanno nulla di sacro o di senso ideale: sono sempre la espressione di una certa disciplina sociale e naturale acl un tempo; e sono razionali quando veramente esprimono rapporti di sagge:::a e di vera giu• $tizia, sempre indi.!pensabili a qualunque comunità umana. Nel caso Eichmarui è stata violata una certa legge di Stato. Conosciamo bene l'elasticità di tali leggi: lo Stato al:a la voce quando ad esso fa co– modo, oppure finge di non essersi accorto di tale viola:ione se ad esso può far comodo in un altro senso. Non c'è bisogno d'illu-Strare esempi al let.tore. Con l'insistere di ottenere la restituzione di Eichmann, il governo argentino non capisce che la sua richiesta è grandenr.cntc sopraffatta da un fondo umano contro il quale il paravento del diritto internazionale fa la figura di una candela di fronte alla luce del sole? Il cMasso del governo argentino certamente non è appropriato al 459

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