Volontà - anno XIII - n.7 - luglio 1960

ti e senza influsso decisivo sui grandi e gravi eventi di quegli an– ni... che non facevano altro che conservare una tradizione ». Eppure questi partiti contavano uomini come Turati, Treves, Nen– ni, Saragat, Buozzi, Pacciardi, Chie– sa, Facchinetti, Schiavetti, ecc. l\fa gran parte della attività d'ei politi– ci era assorbita dalle polemiche in– terne dei partiti: tra i due partiti socialisti, della Balabanoff e di Nen– ni; tra lo si.esso schieramen– to antifascista, tra gli antifasci– sti ed i comunisti, questi ultimi molto violenti contro il partito so– cialista di Nem1i e contro ogni anti– fascista non comunista che era per loro un borghese, un traditore o un fascista. Ma i politici, oltre a rì– costruire i partiti, stipularono an– che alleanze e patti. Nel 1927 fu creata la Concentrazione antifasci– sta alla quale aderirono i due par– t.it.i socialisti, il repubb1icano, la C.G.L. di cui era segretario B. Buoz– zi, la Lega dei Diritti dell'Uomo che, sull'esempio di quella esisten– te francese, era stata costituita da Alceste De Ambris e da Luigi Cam– polonghi, e nel 1929, dopo essersi cost.ituito, il movimento di Giusti-- 1 In fatto di voltafacce i comunisti bat• tono tutti i records. Nel 1936 nella loro rivista Stato Operai() pubblicarono 1111 mn• nifosto di 20 pagine, in cui lanciarono la parola d'ordine della « riconciliazione del popolo italiano », ossia abbracciamen10 gc– JJerale di fascisti e non fascisti, di fascisti della vecchia e giol'ane guardia con CO• munisti, socialisti, liberali, cauolici », uo, mini di tune le opinioni ... di tulti gli s1ra- 1i popolari ... dell'intera nazione .•. ; di 43 milioni di italiani. li Manifesto comunista finiva col « rie– sumare dalle calacombe dell'oblio e (ar proprio solennemente il programma \'Ola• zia e Libertà. Il giornale deHa Concentrazione era La Libertà di– retto, fmchè visse, da Claudio Tre– ces. Questo schieramento così ete– rogeneo, durò non senza difficoltà fino al 1934. Intanto, il mo,•imen– to di Giustizia e Libertà ai era fat– to un seguito nell'emigrazione poli– tica ed' esercitava la sua influenza con un settimanale, dal titolo omo– nimo, vivace, battagliero che cer– cava di mantenere vivi, impostan– doli e discutendoli, i problemi del– l'antifascismo e del popolo italiano. Nel luglio 1934, d'opo un lungo lavorio, da parte sopratutto di Nen– ni, vi fu il patto di unità d'azione tra il partito socialista ed il partito comunista. Quest' ultimo partito, con una improvvisa svolta/ aveva i– naugurato la politica dei fronti po– polari e cessato momentaneamente gli attacchi contro gli altri gruppi c partiti ;mtifascisti. Il patto fra questi due partili è operante special– mente in Spagna e dura fino all'a– gosto 1939, quando viene stipulato il patto russo-tedesco che getta lo scompiglio nei partiti di sinistra ed in campo iutemazionale, dato che arriva inaspettato, proprio quando le cl'elcgazioni militari francese ed to dal Comi1a10 Cenlrale dei Fasci llaliani di Combattimento aUa l'igilin delle elezioni del 1919 (op11or1u11amen1e sfrondato del pa– ragrafo prevedente il seques1ro di tuni i beni :ippar1e11e11tialle associazioui religio– se e In sop1Jressione di tuoe le mense ~e– seavili). (Rio.mmt<l da: Storia dell'Avanti! 1926-1940, a cura di Gaetano Ar/è, pagg. 144-145. Ediz, Ai:aniil Milano 1958). E" impor1a111etenere presente questa svol– ta del p.c. perchè sarà proprio questa la politica che esso farà in Spagna. Per usci– re dal suo isolamento, cercherà di allar– gare a des1ra la sua rist.relta influenaa. 449

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