Volontà - anno XIII - n.6 - giugno 1960

ch'era giovane e disposta a tutto e qualcuno aveva, carnet d'assegni alla mano, comprato la bottega con lei. dentro. Fu co1,ìche, In vedova, scartate le due prime, pensò di orientarsi verso una terza soluzione. Poichè i magri risparm.i si sarebbero presto o tardi esauriti, ella meditò di dedicarsi, prima che ciò avvenisse, a_lla pubblica beneficenza, sì da poter giovare, più avanti, anche a se medesuna. In pre– cedenza ella aveva già fatto parte di una snobistica confraternita di signore caritatevoli, sempre col naso intento nelle, cose altrui, c s'era resa conto che il terreno era fertile. Ella quindi riprese contatto, animata da ben altro impegno, con le zone dell'indigenza e del bisogno. Scoprì che intorno alla fame, al freddo, agli stenti, alle mulattie, alla stessa morte, gravitano interessi enormi, pos– sono vantaggiosamente articolarsi commerci e industrie. Ella cominciò a prodigarai marginalmente senza pesare sui quadri precostituiti, ma il suo appena decoroso cappotto grigio di suffragetta, fu da allora presente ovunque e non tardò ad essere un pUllto costante di riferimento: nelle al– luvioni, nei terremoti, nei disastri ferroviari, nelle epidemie e lUJlgo le corsie degli ospedali, nei tuguri e nelle baracche dei sinistrati. Lu dama prese fra Je braccia scheletrici marmocchi e, comprensiva, lasciò che gio– cherellassero con il corno dogale; accarezzò cou nobile semplicità teste di donne gravide circondate da una mezza dozzina d'instancabili piccoli man– giatori di pane; ascoltò le geremiadi di catarrosi vecchiardi, sofferenti di reumatismi e di emorroidi ... Restò un anno in sottordine, a tu per tu con le piaghe, sgusciante, arrendevole, fingendosi tonta, chiedendo sommessa– mente consiglio a tutti, senza pestare i piedi a nessuno. A un certo mo– mento l'Opera benefica s'accorse che la nobildonna, defilata modestamente agli ultimi posti, era un cannone, un ormai imprescindibile motore di energia. Il Vescovo, dopo la festa al Santuario, terme quel giorno accademia, porse alla dama l'anello da baciare cd ella fu Vice-Presidente, cioè tutto, <lacchè la Presidente era blesa e semiparalitica e perdeva le orine. Le prestazioni dell'Indispensabile continuarono ad essere assolutamen– te gratuite, eppure il suo triste destino di decaduta stava impercettibilmente mutando. Del danaro che passava per le sue mani nulla ella tratteneva; tutto veniva rigorosamente avviato in direzione della mi.seria, ma il cam– mino da percorrere era lungo; tutto però era registrato al centesimo; la contabilità e la Vice dovevano essere, ed erano, irreprensibili. Nel frattem– po si erano aperti alla contessa nuovi orizzonti (e crediti pressochè illimi– tati in banca). Al villaggio marino prefabbricato, alle trentamila coperte per i calamitati, uIIe duemila minestre calde per i bimbi degli asili, alle diecimila paia di scarpe per i giovani esploratori, ai tè e al gran ballo be• nefico, provvedeva lei e soltanto lei. E non un mattone o una coperta, nè una minestra, nè un paio di scarpe andavano dirottati o perduù. Mani pulite. Ma il «presente » non simbolico, il discreto omaggio all'alacre Pa• tronessa può giungere per altri canali nel gioco delle aderenze, attraverso la rete sottile dei compromessi e dei ricambi. Sono decine e centinaia di 404

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