Volontà - anno XIII - n.6 - giugno 1960

A N T o L o G l A La dama reintegrata CE o u TI le campagne e gli stabili urbani, alienati, o impegnati, i gioelli, le pellicce e la quadreria pcl' tacitare i neditori del marito rovinalo dal gioco e dalla solenne incupacil:I an11ninis1rn1iva, nonehè dalla congenita albagia e da un'olimpica pigrizia, alla nobildonna non erano rimasti che uu corno dogale in forma di s1>illa e una strenua volo11tit di riprendersi. Si guardò attorno. Nelle tre basse stanze al mezzanino del 1>alazzo avito sul Corso, che i legulei d'clle parti in cuusa, dopo la morte del wn1.e, le avevano lasciato in usurrullo vita naturnl durante, stnvano riuui1i i po<·hi mobili e quattro preziosi tappeti, sottraiti alle unghie dc~li ufTif'iali giudi• ziari. Era quanto strettamente le occorreva e, come punto cli partenza, anzi di rilancio, le basta\•a; tlualche soldarcllo liquido ella era pure riuscita a nascondere e salvare, cosicchè per uu certo tempo la cli lei esistenza po– teva dirsi assicurata. Ridotta ogni cosa all'essenziale, liquidali o rinviati certi obblighi e rapporti mondani, la nobildonna ebbe la sorpresu di con– statare di quanto poco un essere umano abbisogni per sussistere. Un ca(. IcJatte alla mattina, un risotto, una bistecca e una mela a mezzogiorno, un altro caffelatte, un po' di radicchio colto e un formaggino alla sera; e paue, molto pane sempre; il vino, i dolci, le t;igarette aboliti. Sette mesi di questa dieta e il silenzio {niente pil, suonate di cumpa– uello e di telefono) e l'ordine (niente pili carte bollt11<-e servittl arruffona) entrali nell'ap1>arlamentino, avevano cambiato fisicamente e spiritualmente la nobile decaduta; da tronfia e ansimante, s'era fatta leggiera e snella; da disperata, indulgente e fiduciosa. Di lavorare, però, non !:ie la ~enLiva. Forse avrebbe potuto mettere in valore certa sua pratica di lingue estere; ma si trattava di conoscenza in superficie, appena utile alla battuta salo11iera e alla sbirciata al << Life >} o al libro del giomo USA o De Goncourt. .. D'altra parte non era da lei andare alla ricerca cli sonnacchiosi ripetenti o di ottuse figlie- di bottep;ai, respinte da tutte le scuole. Aprire una «boutique>,? Nel primo e nel se– condo dopoguerra, alcune sue amiche, vedove. o di\'orziate cl'nlto rau:;o. s'erano d'cdicala alla bo1tega d'arte. Da principio, un p;ran clamore, una vi"ida fiamma pubblicitario. ma s'era 1ra11a10cli un mero Cuoco cli 1>nglia destinalo a tradur!<i rapidnmenle in <·encrc. Su die('i donne, titolari int-i~1i di « bouti<1ues », a lei note, una sola aveva potuto salvarsi per il moti,,o 403

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