Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960

•Reconslruin: Cli incontri al vertice tra i rappresentanti degli Stati Uniti e quelli dell'Unione Sovietica possono farci spera• re che ai potrà superare la cosidetta guer• ra fredda e la divisione del mondo in due blocchi antagonistici? Albert Camus: No. Il potere fa impa::;;ire colui elle lo detie11e. «Reconstruin: Qual'è la aua opinione aulle possibilità di una coesistenza pacifica dei regimi capitalista e comunista? Albcrt Camus: Non vi è pii, resi me capita– lista puro nè regime conumi,ta puro. Vi ,ono poteri cl1e coe$i,tono percl1è ,i te• «Rcconstruir»: Crede, tra l'ahro, nell'alter• oativa S1ati Uniti• Unione Sovietica o ac– eclla la 1>ossibilità di una tcn:a posizio– ne? E se crede in una terza positionc, co– me la dcscri\'C, C?me la definisce? Alberi Camus: Crcclo in un'Europa unita, appoggiata all'America Latina e, domani, quando il virns na:ionali,ta armi perduto la $utl forza, a11'1hia e all'Africa. «llcconslruiu: In un altro erdine di cose, crede posilivo lo afono che si sta realit– tando allo scopo di conquislare lo spuio? Le pare retrogrado l'attcggian1cnto ,li molta genie che pensa che sarebbe meglio i111picgare sulla 1erra le enonnc somme usate in missili e satelli1i, per risoh·cre - per esempio - la cronica dcnutritio– nc di vaste regioni del nostro 1>iaoeta? Alberi Cam,u: La ,cie11:a progredùce tanto per il male qmmto pu il bene. Non c'è 11ie,11e da fare. Per lo meno, si può 110n provare troppa soddisfazione dava11ti a realiz:azio11i tecnicame11te magnifiche e politicamellle cim'che. « Rcconstruir •: Come immagina il futuro dell'umani1à? Che cosa si dovrebbe fare per arrivare ad un mondo meno opprcs• !O dalle necessità e più libero? . Albert Cflmu,: Dare, quando $i può. E non odiare, se ,i può. Il militante aperClio fronc-■o nella seconda metà del XIX secolo Jcan Maitron. che è conosciuto per la sua im11orlante opera 1/ùtoire du Mouvcment Ànarchi.ste en France (1880-1914) e per l'al– tra le .sy11clocoli.sme révolutionnoire • Paul Delem,lle. ha pubblicato sulla ri-,ista sin– dacalista rivoluzionaria, La révolution. pro• létarienne, 1 un intcrCS!Jante Hggio dal ti– tolo: • l.,a pcrsonnalité du militaut ouvricr fran~ais dans la seconde moitié du XIX siè– slc it. Si tratta di uua rclaziouc che venne letta i11un «colloquio» dell'Istituto di Sto• ria sociale di Parigi il 14 febbraio u.s., dO\'e ahri relatori trattarono altri temi ri– guardanti quasi tutti il movimento operaio o qualche sua figura più rappresentativa. Questo, del Mailrou, è un saggio serio. fatto con la scrupolosità dello storico e dd– lo s111dioso.Dopo aver stabilito chiaramcn• te che co!a !i dc"c intendere per mili1anlc operaio o militante 1lcl movimc1110operaio (che è per lui la SICS!Ja coH), cerca di ,,e. dcrc quali sono le conditioni che spingono gli individui a militare, quale ne sono le loro carallcri!tiche psichiche, intellettuali e morali, le loro q11Ali1àe deboleue. Distingue, inoltre, nella seconda metà del secolo XlX, diversi tipi di 111ilit:inti e ri– conosce l'importnnta delle loro lotte chiu– dendo il suo lungo scritto con (111este pa• rolc: • E', du11q11c,di un me..~aggio tmivenale che i militanti operai del XIX secolo si SflnO falli portatori. È cerio che si sono cullati in molte illusioni, è cerio che hnnno fallo nascere delle numerose speranr.e tra le fol• li infc1ici; ma non furono solun10 se111i- 1111toridi chimere; ,,icino all'ideale seppe• ro dare il posto 111\11 realtà. JI progresso sociale di cui noi beneficiamo è in gran parte la loro opera. Il militante operaio della seconda metà del XIX secolo è forse. finalmente e innanzitntlo, colui che ci ha trasmesao a tutti del pane e qualche rosa li. 1 La rl'volution prolétarienne, nn. 147 e 138, marzo e aprile 1960. 349

RkJQdWJsaXNoZXIy