Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960

Nota sul " Pacifismo e non-violenza ,, Il 1>acifismo e la non-violenza, di cui F'. Aragia si proclama scguace, 1 è se.nu dub– bio un atteggiamento da !orti. rispeltabi, lissimo :mche da coloro che, come la aotto.. scrilla, credono che un minimo di violenza 11ifo11sin co111ro il male aia necessario. Quin- 1li, nessuna obiezione ho da fare su una convinzione che F. A. ha espresso con tanla ,;in<:crilà. Le obiezioni rigu:ar<lano, in,·ue, certe idee e concetti che, a meno che non aia cad111a in una cattiva intcrprctiu:ionc, possono pre-,tani ad equivoci o pouano sembrare paradossali. Li cuumero via via, trascrivendoli in cor- 11ivo,e cercando di es.,cre breve il più pos- aibile. ' I - Del/(1 cos1ru::io11e del socialismo della difesa delle democro::ie (cioè del ca– pitalismo) non ce ne frega niente, se $i s11arda in fondo: sii uomini chie– dono $Oltonto cli star bene. Mi JHUC che la costruzione di un inondo veramente socialista (non come quello so• viclico citato cosi di frequcnle da F.A.) deb– ba intcrcMarc molto i pacilisli e i non-vio• lt'nli, perehè solo quando le società saran• no fondale .sulla giustizia, sulla libertà, sul• l'uguaglianza, potranno cMerc eliminati tan• ti motivi di canflilli sociali e cause di gucr• re. Non è la natura divcru, pii, apparenlc che reale, dei governi dei due Stati-guida del mondo {pseuda socialista quello del• l'U.R.S.S., pseudo-democratico quello degli S.U.) che mette l'una cantro l'altro, ma gli eterni cantras1i trii padroni per cui cercano agnuno di avere la parte più grossa di po• tcre, contrasti che spariranno 90l0 con l'e– liminazione dei padroni stessi e creando 1 Vedi Volontà, n. 4, pag. 224 e seguenti. 338 1ocietà in cui tulli si sentano uguali e nes– suno possa co1Dandarc sugli altri. Non ì: \'ero che questo non intcreui oe&– auoo e che gli uomini chiedano solo di 1tar bene. Anche se sono pochi ai quali im– porta, quei pochi sono una 1peranu ,~er l'avvenire. Del resto non ao te F.A. sia ben COn\'into di quanto egli afferma. La aua stes• sa partecipazione allo SCI, per cui dedica le sue vacanze ad opere di pace, e i gio– vani che egli trova, nei campi di lavoro. testimoniano che anche tra i gicwani vi sono coloro che non pensano aahanto a star bene. E se il benessere economico fosse la sala spinta dell'umanità, non si capisce per• chè fossimo in tanti a provare odio per Hitler che aveva procurato un certo benes– sere al popolo tcdc.sco, e dovremmo CMNC ammiratori della claMC dirigente degli S.U. che è riuscita ad assicurare al suo popolo forse il più alto livello di vita del mondo. L'atlaccamento alle case materiali si spie– ga facilmente in una società in cui il da– naro e In 11osi:tiane soelnle sono le soli can– di:tioni per essere considerati e in cui mi– lioni di gente patiscono dn secoli 1A rame. 1\la è 1rnr vero che la ch•iltà ha progretlito per merito di coloro che non hanno guar– dato soltanto al solo benessere economica. (Ed anche il benessere economico è stnto il risultato di coloro che hanno saputo lot- 1are). 2 - Una civiltà .sociali.sta come l.'U.R-5.S. .se .ti foue lo.sciata invadere, avrebbe di.sfatto il na:::i$mo... La civiltà aociali.sta di cui parla F.A. è quella della Russia Sovietica del 1939. Sta– lin allora imperava fcroccmcntc, dopo le grandi purghe che avevano eliminalo la ,•cc– chin gurmlia, gli OJJJlOSilorio i presunti tali, i casidcni « nemici del popolo». Aveva

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