Volontà - anno XIII - n.5 - maggio 1960

I grassi (un grammo = nove ca– lorie) si trovano infine, oltre che ne– gli olii (100% del peso), special– mente nello strutto o lardo (96%), nel burro (81 %) e nel cioccolato (30%'). Quanto alle vitamine, la dose giornaliera di vitamina A (5,000 unità internazionali) è contenuta in 20 grammi di prezzemolo, in 40 granuni di spinaci (ricchi pure, in– !>ieme ai carciofi, di !erro) o in 100 grammi di cavolo; la vitamiua B, necessaria (330 unità internazionali) può essere assimilata mangiando giornalmente 10 grammi di lievito di birra (solo in parte contenuti nel pane), 100 grammi di carne di ma– iale, 200 grammi di piselli o fagioli secchi o 300 grammi di pane non ec– cessivamente raffinato, come si Ia erroneamente oggi; i 50 milligram– mi di vitamina C che ci occorrono si ottengono mangiando ogni giorno 30 grammi di prezzemolo, 40 gram– mi di aranci, 100 grammi di limoni, 100 grammi di legumi verdi o 300 grammi di frutta. I sali minerali indispensabili al– l'organismo umano sono il calcio, il fosforo, il ferro e J'iodio. Se non ho parlato prima d'el lat– te è perchè questo alimento merita un piccolo discorso a parte. Esso è infatti considerato come il solo ali– mento completo naturale: oltre a <1uasi tutte le vitamine (in ogni mo– do tutte le vitamine più importan– ti), al calcio ed al fosforo, il !alte contiene le migliori albumine (3,2 per cento), gli idrati di carbonio (4,8%) ed i grassi (3,5). Inoltre un consumo regolare di latte potrebbe fornire (insieme al pesce che appor– ta anche )'iodio ed il fosforo) all'or- ganismo le albumine animali incli– spensabilì. Cenni sull'alimentazione italiana Il pro!. Frontali, Direttore della clinica Pediatrica dell'Università di Roma, arrivava alla triste conclu. .,;ione che in Italia le razioni me– die sono state strettamente suffì· cienti solo durante un ristretto pe• riodo di circa quindici anni e più precisamente dal 1921 al 1930 e dal 1937 al 1940. In questi anni il valo– re calorico medio raggiungeva al– l'incirca le 2.650 calorie. Durante la guerra la media più bassa è sta– ta raggiunta nel 1946 cou 1.840 ca– lorie, media che nel 1947 è salita a 2.100 e nel 1956 a 2.560. Dal punto di vista qualitativo i movimenti. sono stati analoghi, non solo per le proteine ed i grassi, ma perfino per gli id'rati di carbonio. Le proteine sono passate dai 95 grammi medi. quotidiani del perio– do pre-bellico ai 58 del 1945 e 73 del 1947; le proteine animali che nell'avangucrra hanno rappresenta– to dal 18 al 22% del totale, sono s,:e– se durante la guerra all'll%, esse non hanno quindi mai raggiunto in.. media il 50% raccomandato. I grassi erano rappresentati nel– l'alimentazione italiana da 55 gram- 1ni giornalieri nel periodo pre-bel– lico e sono oggi ancora a 31 gram– mi (1949). Si tratta principalmente poi di grassi di origine vegetale, quindi poveri in vitamina A. Gli idrati di carbonio, il nucleo più importante dell'alimentazione italiana, hanno infine variato dal 65% del totale nell'a,,anguerra al 71 % nel 1944 (430 grammi nel pe– riodo pre-bellico, 250 nel 1944 e 285 nel 1947); essi hanno sempre rappresentato i due terzi della ra- 323

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