Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960

LETTERE DE I LETTORI Autodidattiswo e anarchismo "iodividualieta,, 1A mia cultura piU che di 111udircjljO· lari è fruuo di un i111en10 cd appauio– n1to au1odidanismo; narunlmentc co11el– l110 di sacrifici. Sappiamo però che se l'au– todidanismo h1 indobbiamen1e i 1moi pre– gi, ha d"ahro can10 i suoi difcni: non tanio di canne.re formale oppuN'l ili ,1111 non razionale utilizzazione delh energie mentali, ma 1opra1utto per quella quasi ir– re1i111ibilc tendenza di centraliu:aN'J il mon– do c8lerno c1clusivamcntc ndla propria psiche, Difetto rimediabile, almeno in 1,ar– tc, con pii, frequenti rela:tìoni coi nostri simili .. , Il mio anart:hismo - se tale 11i può chiamare - è sempre stato di quella 1pc– cie che ancora oggi si definisce individwr– /i,ta; cioè di quella specie che sfiora con• 1inuame111e il pericolo di essere sos1anzial– me111e11erile, anche Se effe1t.i,•amen1ecapo• ·ne idee origin111li.Sah·o il caso che non ng– giunga ahen:e considerevoli; come ad esempio, •in compo cuhurale. l'o1>cra di llllO S1inier o quello di Nie1uche (anche se quest'ultimo, per una curiosa co111rad, dizione spiri1ualc, disprezzò esplici1ame111c gli 11n11rchici). E tah·oha mi domando 1c anch'io, alle ,·ohe, appar1engo 11110 schiera cl elle i111clligenzo inutili. Per In ,·erilà cle,•o aggiungere che, 1111, bilo dopo la fine dell'uhima guerra, ho rnili1110 per alcuni mesi nel pani10 comu. nista. on 1•er intima convinaione 11oli- 1ica o ideologica; ma perchè ho crcd111o che, co11crtu,rncn1e, si 1101eue 011cnerc 111111lco811 di positivamente rinnovato, :rncl1e IIC le prJnci1,.1li 1lirc11i,·edo,·c,•nno pur ve• 1iire scm1>ro dnll'cl{!o, Non ho 1ard11toa disilludermi. La ~lii• 11idi1à11oi,lcll'a11pro,•azione del famoso 11r. 1icolo 7, e dell'altro ancor più flmigeraco che impo&e l'obbligo del scn•izio milirnre, 278 t1troncò del tulle la già Ccnue fiducia che uvevo in 1ale (lrganizzaziouo politica. Tuuavia - cfrca l'es1rcmamc111e com• plesso problema cli un11concre1a realizza– zione, almeno panialc, di notevoli comu– nici anarchiche - comprcnd9 benissimo ch'è necessario ,•alersi anche di quel poco o lanto di buono ch'è italo realizzalo 10110 l'influ.l!so di altre ideologie. Il la,·oro umano, in quanlo risuh1n1e da un rapporto uomo-natura, è indipendenle da qualsiui colore poli1ico: eHo è &o.l!tan– zialmente una struttura dinamica; e come tnle obbedisce a leggi scientifiche o di ra– zionali1i1 fodcclinabilc; e nessuna 1eoria politica può rimediare ad una C\'eruualc disobbcdicnsa a 1ali leggi ruionali. A mio parere l'anarchismo non è aohanto una particolare condotta di pensiero, oltre che di razionali struuure economico-socia– li; ma pure un forcc e chiaro coordina– lore di energie di t\'ariate specie: 1n1rchC il flue di 1ali Ione t1ia sempre un cerco benessere colleui,·o. Un giusto e chiaro orientamento della ,•ila è 11iù impor1ance del valore che la vita può avere in 8C e per .l!è.Pochi ,•alori bene orientaci 110110 indub- 1,inmentc piÌI fecondi che molti valori con• fu.lii e di.l!pcrsi dn un cao9 1>oliticO•.l!ocialc. Sono d'accordo con Rouucau quando af. fenna che • ogni nuo,·a gcncraiior,e è una nuo,·a ondaca di barbari che ai ri,·crsa nel mondo •; nel sen.so che l'~periern;a non 1mò inu~nore in quanto tale, ma in.segna aolo quando è chiaramente approfondita. L'esperienza non è un fatto chiaro per sè SICA!IO, esplicico nella 1ua e•11rc1.1io11c; bc11• si una dinamica alquanto cornplCA!la,e CO• me lale si presenta 1>ii1come problema 1>iut1os10che come fntto acmplice e corwin– <'Cnte, )I. O. .'.\I. Milano, 20 marzo 1960, Ma certo, l'anarcl1i1mo tùme oonto 1/i tut• to q11unto ,; e accumulato allroveno i ,e-

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