Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960
lo Stato, prematuro se se ne voles• se affidare lo studio ad altre istitu– zioni. Fatte queste ossen..-a:ioni, Prince riaffermò la sua fiducia nella /un::ione costruttiva dei :~irtdacati, eh' è sen:a dubbio la loro J>ri11cipale ragion d'essere. Prese poi la parola D. A. de San- 1illim, per dire e/re si senr.e sempre di più il bisogno di porre problemi concreti, tanto più concreti quanto più legar.i ad ww situazione locale. L'esempio ce l'Ira dato Kropotkin nei riguardi dell'/ngl,ilterra. lnfat• ti le condizioni variano molto da un paese all'altro. Se pensiamo alla Spagna, vediamo che il suo deficit economico è inevitabile. Invece in ,iltri paesi l'abbo11da11:.a sarebbe per– fettamente po.,;sibile. Tra <1ue.,;ti ul– timi fig11ra l'Argenti.na; eppure qui si va alla fame per scarsa produtti– vità, risultato a cui port<tl'irrespon– .-.abilit<Ì che gli operai dimostrtmo nel loro lavoro. Il /unzionarism.o sin– dacale ha fatto molto male in que– st.o terreno. Altra c<msadi decaden:=ci economicn è data (assai più che dal capi-talismo) dnl fiscalismo e d<tlla burocra:=in statale. Il processo di centralizzazione, in corso dn moli.o tempo in Argentina, è stato a.ggravat.odal fantastico svi– luppo dello Stato negli ult.imi am1i. Se veramente si vuole ricoMru.ire la eco11omia.,w.zio,wle, bi,:,;og,i.a. decen• tralizzarc il più 11ossibile, rinvigo– rendo le regioni oggi abbmulorwte. In realtà. non. arrivano al 10% della popola.zio11e totale gli abita11ti clte !ti declicano ad ,m lavoro prodntt.ivo. Per co11ser11are un tale stato di cose, le misure di forza sono inevit<tbili. Si lavora per mcuitenere impiegati pubblici e militari. E lo Stato si porta via <Juasiil 60% della rendita 260 nazio ,ur.le . [n queste condizioni chi Ira il coraggio di chiedere agli operai che lavorino di più? Gorodinsky prese parte alla di– scussi<me so,,rattutto per meuere in luce la tremenda com.plessità dei JJroblem.i economici nel mondo di oggi. 1'u.tti considerano competente, su questo terreno eh' è il loro, i com.~ mercianti. Eppure, basta vedere co– m.e si comport<mo di front.e all'in– flazio11e per rendersi conto della lo– ro miopia: ne sono soddisfatti, sen– za vedere clic si sono scapitali:zati, giacchè co1t-tirwano a fare i loro bi– lanci in ''pesos''. Son problemi ur– genti, clic d<t-moltissimo tempo nes– .mna corrente socialista stu.dia più. La produttività per danaro (lo tnde bene Marx) ha snaturalO wua la ·vi– ta sociale. Tanto Steimberg quanto Fro,nm. lwmw studiato le ripercus– sioni di questi fatti sulla psicologia collettiva. Il sindacalQ non si può prendere come base, neppure in lsrael. Si parla di ribassare i prezzi in Argentina. Ma <1uesti non.. sono prezzi. Un esempio: il prezzo del pane, per essere lo stesso del 1928, dovrebbe essere di 18 o 20 vesos al chilo. Un operaio che guadagna 1000 pesos al mese, ne spende 10.000 al• traverso ciò clre gli si dà a titolo di servizi sociali. E i min1coli non tlu– rano. Gli svecialisti studiano, ma, <1umuloparlano, si tengono sulle ge– nerali e in fondo n.ean.che loro ca– pi.scemo bene ciò che succede. La prima cosa è Cllpire che non si ca– pisce. Per esempio, l'.P.F. (Yaci– mientos Petroli/eros Fiscales, che ha la gestione del seuore na:io,wli:=:(l- 10 dell'industri<., petroliera) dà, 11er– ditu con un prodotto che riempie <li oro le tnscl,c di clritm.<1ne.E la !;i– tuazion.e si risolve n spese degli OJ>e-
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