Volontà - anno XIII - n.4 - aprile 1960

Produttività La produttività globale d'un pae• se o anche solo d'un'industria è di{– ficile da determinare o anche solo da definire, dato che si tratta d'un valore non assoluto, come <1uello delle cifre che indicano la produ– zione di quel paese o di quell'indu– stria in un momento dato, ma di un valore relativo; ed i fattori che en– trano in gioco iu tale relazione sono _molteplici. Si tratta di stabilire l'in– tensità della produzione per unità .di ciascuno dei fattori produttivi (materia prima, mano d'opera, niac– chine, etc.) volta a volta consideratj. Si parlerà quindi di produttività della terra per ettaro, della mano .d'opel'a 1>erora di lavoro, etc. Bi– sogna inoltre tener conto degli ele– menti che modificano la produtllvi– tà: concimi, macchine più perfcue, buona ol'ganizzazioue del lavoro, par1cci1rnzione dell'operaio agli uti– li, etc,, in senso positivo; denutri– .zione, catlivo uso del capitale che si investe, cattiva distribuzione dei prodotti, burocrazia, mancanza di mercati, etc., in senso negativo. L'esigenza d'una maggior produt- 1ivi1à IHIÒ sembrare transitoria o al– meno intermittente, dato che, quan– do c'è una produzione abbondante ris1>ctto alla domanda scendono i prezzi di vendita, che a volte arri• vano ad essere più bassi di <1uell i di costo (com'è successo nell'Uru– guay col grano, la cui produzione è stata ed è ancora ~ussidiata dal go– verno). Su questo terreno il 1>tmtocli visla sindacale e quello dei consuma-. lori scmbrnno in diretto contrasto. E credo che la discussione, per non diluirsi, do\'rebbe girare appunto intorno a ques1i d'ue punti: 1) E' con"cnicnte aumentare la prodnttivi- 256 tà? 2) Qual'è la funzione dei sinda– cati di fronte a tale problema? }. - Jn questo rnomcnlo l'Uru– guay e l'Argentina soffrono di bassa produttivitlt; possono inq>ortare po– co e non hanno <1uiudi la necessaria disponibilità <li di"ise. I prezzi au– ruentano vertiginosamente, il livello di vita tende a scendere. Nello stes– so tempo negli Stuti Uniti si toma a parlare di eccesso di produzione e si cerca di smahirlo evitando il crollo dei prezzi con misure che si considerano eccezionali, ma sono sempre pili frequenti. Sembrerebbe che, dal punlo di vista ,lell'inte,-esse generale in regime capitalistti con– venisse una diminuzione della pro– duttività negli S1a1i Uniti ed un suo aumento ncll' Argentina e nell'Uni– guay. Infa1ti, nei 1rncsi di alla pro– duttività si riconc, da parte dei ca– pitalisti alla distruzione di una par– te dei prodotti, alla chiusura di una parte delle fabbriche o a misure tali da provocare sciopcr·i, mentre lo sta– to dà sussidii ai contadini che la– sciano la terrn incolta o agli indu– striali drrnneggiati dalla diminuzio– ne dei prezzi. Jn cambio, in quasi tutta l'America La1ina, una maggior produttività è i_nvocata tanto dai ca- 1>italisti <1uanto dai consumatori (i primi vogliono aumentare i profiui ed i secondi sperano che scendano i prezzi). I !!indacati, invece, ~ cui in– teressa che non ci sia disoccupazione e che gli operai ottengano il maggior salario possibile col minimo sforzo, tendono generalmente, anche se non in modo chiaro e pif'namente co– sciente, a i>reforire, tanto nel primo <1uanto nel secondo caso, la bassa produttività. In quesla situazione, bisogna fis– sare il punto di visia nostro, cli li-

RkJQdWJsaXNoZXIy