Volontà - anno XIII - n.3 - marzo 1960

portavano nel sangue l'istinto d<-lla ribellione contro ogni specie d'in– giustizia e d'ini<1uità. Poichè la c1uestionc nazionale cm stata bon pré mal gré dai governanti risolta, i:iÌ volsero all'internazionalismo e si fe<:ero seguaci di un ahro borghese ribelle, .Michele Ilaknniu. Quei borghesi però, entrando ncl– l'Intcrnazio11alc, lasciavano dietro sè, cosa che non si è 1>illveduta Ira i loro continuatori sociali::ti, i loro interessi borghesi. Deponevano lo uno dopo l'nltro sull'altal'e della rivoluzione sociale i beni eredita• ti 1 , rinuncia\'ano ali' esercizio del– le professioni, :-i :;eparavano i-pCi-SO dalle loro famiglie ed entravano nel– le officine come 01wrni, per poter parlare (da uomini OIV'$li M'IIZ<I di• stinzfrme) in prima 1>er,;ona del pro– lc-1ariato. Fu questa grande loro coerenza la grande loro forza, {u essa che procacciò loro la stima e il ris1>ctto clc!!li av\'crsari e la fidutia delle masse popolari, le qu:.1li erano allo– n,, come tutti sanno, una materia bruta, inerte, traencl'ole dallo staio di :,biezione e di incoscienza in cui gi:1ce,•:mo, e ch'iarnandole alla ribnl- 1n clella storia, per insrnur!\l'e con esse nel mondo una nuova civilti,. Audrea Costa (u, come ho dello 4i: come 1u11i sanno, tra i primi ad 1 Ollre al noto cse111pio di CRfìcro, 111i pi11ce ric-Ortlarc 11ucllo di Errico J\falRIC!la, che 1t\·endo ereditato. 1ncr11r'crn in prigione, 11lc11ne casette o Santa J\laria Cnpua Vetcrc 11111 piulrc, !i afrrcllò, nppena liberato dal carccrr-. a fame regolare donazione alle 110- \'ere famiglie che le abi11wa110. 180 abbracciare la nuova Cede: interrup– pe gli studi di giurisprudenza a Bo– logna, e si diede con tutto il fervore del suo ingegno e con tutta l'ener– gia ciel suo cnrallCrf' alla 1nopaga11. da inlernazionalistn. Quella 1,ropagandn era fatta in forma di cospirazione: poichè le classi dirigenti in Italia, e un po' da per tutto, ernno così supinamen• le ignoranti e S(>ttarie che persegui• towano le nuove idee con In stessa violenza e brutalitì1 con la quale era• no stati perseguitati sotto gli anti– chi regimi i propugnatori <lcll'in– dipcndenza e dell'u11i1à italiana. I ~iovani interna;,;ionalif-ti (nrono <1uindi f•ostrelli ad una Corma cli propaganda che pareva e talvolta era cospira;,;ionc: mauiCestini clan– destini, giornalc11i stampati alla macchia, ovvero i-e<1uestra1i dal fi. sco prima che pubblicati, conven– ticole segrete che cominciavano in un luogo e si 1rnsponava11O in un altro per sfut!~irc ogli appostamen– ti della polizia, e nelle quali si di– scutevano <1ucstioni di principi e si clabora"ano programmi; e viaggi misteriosi per le varie contrade di Italia a raccogliere adesioni, a com– porre i primi nuclei di proseliti in cir.-oli e sezioni, a consigliare, sti– molare, incoraggiare: infine orga– nizzazione di bande armate per por• tare la buona novella, a dispetto del governo, nei piccoli paeselli di mon• tagna. La polizia spiava 1101.1 solo, ma pedinava uno per uno i pochi in– ternazionalisti, e ne notava i pn~si e le parole, preparando i materiali per i grossi processi di Corte d' As– sisi, nei quali essi comparivano ae. cusatori in veste di accusati, e che

RkJQdWJsaXNoZXIy