Volontà - anno XIII - n.2 - febbraio 1960

z<,nc... F. :\I. fissava gli individui che aveva di fronte. Dopo un po' di tempo gli dis~ero di alzarsi dal pagliericcio. Il guardiano riapri la porla, il lelto fu trasportalo nel corridoio, la cella rimase vuota in due. minuti. Ed allora cominciò il martirio di quel disgraziato. Lo 1nescro a pugni. 11 prigioniero cadde. Lo rialzarono e lo presero a calci. Questo tratiomento durò due Ol'C. Alla fine capirono che non era possibile tirargli foori nean– che unu parola. Allora lo lascinrono privo di sensi sul pavimento, coper– to s0lt111110 da nn leggero pigianrn. Ern, te J>ho detto, unu notte di Ieb– brnio. fl giorno dopo <1uel povernccio fu trovato ancora sul pavimento: cm mezzo :1-.-.idcrato. Lo 1,ortarono all'infermeria dove rimase per più di due ::.ellimane ... poi gli s11ecicilisti ritornarono da lui un·u1tra volta ... ». (Juando uno diceva: « Sono :-lato ad Anglada •• tulli lo guard:l\ 1 ano increduli. Sembrava imposi;ibile che si 1>otessc ~01>rn,,,,ivcre a quell'in– ferno. S1111Miguel de los Reye,i, ì\fo.hòn, lo stesso Puerto dc Santa Maria, Ali('ante (ultima dimorn del grande poeta Miguel Hernandez), erano un 1>aradiso nei tonfronti di Anglada d1e era una copia fedele dei « lager» tCilesehi. Le torlure piìi feroci, le perse('uzioni 1>ii1inumane erano allo ordine d{·I giorno ad AngJad:t. J\111 nella s1ori:1 oscura di Anglnda, <1uesto luogo s1>erduto del Nord della Spagna, ci fu un periodo pnrticolarmente uero. Fu il fleriodo in cui il 1tla,zcn1 fu diret10 da un c,q>itano di 1ris1e fama, con un rrni:sato carico di feroci delini (tra l'altro egli aveva ucciso a calci un HIO i-ubalten10, e proprio per questo motivo cr:1 stato punito, e 1rasferito al comando del Lal!'er di Anglada). 11 regolamento interno di Anglnda di1>emleva dall'umore del capitano. Quando costui era di malumore la burrasca si abba1teva sui prigionieri nelle forme pili impensate. J disgraziati erano cos1re11i a fare dei lavori del tulio inutili (per esempio s:ctniare delle buche per riempirle poi con la stessa lcrrn). Nessuno, n111uralmcnte poteva protcs1:1re per gli abusi di ('Ui cm follo i;.egno. Alznrc la voce, info11i, ~ignificuva, ncllu migliore del– le ipotesi, finire nella cella di rigore o essere frustati a sunguc. Come molti ahri uffic·inli dell'esercito s1>agnolo il capitano rubava, ~i appropriava continmnncnte elci fondi destinati ai viveri col risultato che le magre razioni destinale ai prigionieri venivano ancor più rido11c. Si soffriva la fame e le malattir abbonclav:mo. Pili d'uno, per effetto delle pri,·azi011i e dei maltrallamenti, 1>erde,,a la ragione. Così accadde nnche a Luis. Luis M. era un contadino ('I\Stigliano, che clnrnnte In guerra a,,e,,a fatto sahare in aria un treno carico di materiale militare destinato ai fascisti. Si tra.11ava di un uomo duro. C'he non temeva affatto il capitano. Una sern, durante la cena, Luis si ribellò perchè le lenlicchie che gli avevano dnto da mangiare erano poC'he, mnl eondi1e t· «abitate». Riusci a convincere due oompagni a partccipure alla protesrn e tulli e tre si avviarono verso l'ufficio del comandnntc. Portn\'nno in ma– no i piatti delle lenticchie, in1a11i, così come li ""evnno ri('C\'l1ti. Le prnr– die li fermarono prima che arri, 1 as,ero al comando. Ciò ottenne ~oltan10 di irritare di pii1 Luis, ('he cominciò a <'hiamare ~• ,,occ alta il nc,me del 129

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