Volontà - anno XIII - n.2 - febbraio 1960

clri più politicizzati dell'esercito stanziato in Algeria, che temevano e/re il loro comba1timcnto fosse avvenuto inutilmente. Un enorme gioco politico fu scatenato. Prese quelle proporzioni, per il ft1110stesso che il gc11eralc-presiclente, detentore teorico di tutti i poteri, non era in. grado di esercitarne nè di controllarne nessuno. Esercito, poli– ;;ia, impieghi pubblici sono popolati di individui clipc11dc11tidai partiti, cfoi cla,is, dalle gau.glie. Il gollismo più o meno sentito da tutti i partiti mm ro,uli:io,i.ava affatto la natura « gollista » delle loro auività. D'altm pa,.te, l'<1sccssoalgerino e gli scoppi di febbri che, così spes.~o, prncunwa, era utili.:::.zfltoda certe équipe fl dei fini poli1ici più e.~tcsi. Fu cosi. clic Antoin.e Pinay, avversario della guerra d'Algeria, avversario del– le umclen.:.e ipema:ionali~,e del ge,1eralc De Gaulle - forse non per prùa– cipio, ma per il calcolo fi11a11.:.iario di queste auve11turc - prese aperta– mente posi:::.ione e..... fu obbligmo a dare le dimissioni. E' per questo che Jacques Soustelle, che dispone di veccl1i collega– mcnti d'agenti gollisti d.cl tempo della guerra, che gocle del vm1wggio del• l't&J1poggio degli attivisti europei d'Algeria, cercò con rutte le sue for:::.e di far piesare la linea gover,wtiv(I. E' per fJUCStoche Ceorges Bidma, ex– leader dcmocri.stia110,scelse dclibcrc11cww11te l'opposizione, prn11ede11do ww i11evi1<1bile crisi ministeriale e punwmlo sulla pressione degli « ultrt1.s >l d'Alseria. Questo CllOsche De Gm,llc presiedevt& con un'olimpica maestà, 11011 poteva cessare che con la vittoria d',m cfon. L'uscita di Pinay, fo campa• gna co11clottadal capo e/egli Indipendenti, Duchet, (l'uomo clic ristabilì , rc,pporti con Franco), i di.scorsi di Bidaut, gli intrighi di Smutelle, fecero credere agli scalmanati ogitatori cl'Algeria, ciac il momc11.tofosse propizio per imr>orre a De Gaulle una « irrtcrpretazione » del suo discorso del 16 .settembre. Sarebbe bastato clic Dc Gaulle ovesse dicl1iarato che preferiva la .soluzione « Algeria francese ». In <111esto caso la conclusione della guer– re,sarebbe stata chiara per tutti. La prouoca:::.ionedeliberata e le barricato degli « ultrc1s » clte spararono sui gendarmi ,wn. uveva,w altro obiettivoi clic di. fare crdottarc da Parigi una posi:::.io11.c netta, i,1.<Juestosenso. Agiw– tori, complici e indifferenti europei della città ern,w solidnli in quel mo• mento. E, infatti, otte1111erodei risultati che erano previ.~ti: il clelegato generale Dclouvrier pro11u11ciù rm 1ungo discorso, piagnucoloso, in cui di– ceva di com.prendere i loro sentimenti. Il genernle, comamlcmte in capo. lanciò gli ordini preci$i cl1e n.es.mno applicò e il Pre.sidcntc stes.so nel sua discor.so radiodiffuso, del 28 gemwio, in fondo ripiegò: l'esercito diventava il garante della sincerità delle elezioni future; ma intanto fo guerra con– ti,mava, i negoziati politici con. il F.L.N. erano una volta di più respinti, le misure di repressione contro il terrorismo erano rafforzate. Da allora ha incominciato la .sfilata degli avvenimenti minori. Con la compliciuì dei responsabili d'Algeria, Orti:::. e i suoi uomini sono scom– parsi.. Quc,lchc capro espiatorio fu c,rrcstcrto.Certameute che De Gaulle ha &cntito la sua im.pote11Zacli governare effettivamente e si sforza cli ripren– dere in mano l'apparato dello Stato. Certo, egli farà tutto c1uello che gli 115

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