Volontà - anno XIII - n.1 - gennaio 1960

A Roma, gli abi1an1i tlel Lungole\·ere Mi– chelangelo, 1>ia7.l'Hl della Libcrtù, via Orsi• 11i, hanno 11rotcstalo contro In crescente .i111- morali1ù nelle viciuanze delle loro nbiln• zioni. E si pro1es1a perchè la legge Merlin, avendo so11ra110 le prostilute al conlrollo medico, mene in pericolo la salu1e pub– blica. I mariti e i fìdanztlli contagiano le mogli e le fidanzate. Tutto 1111cs10, in riassunto, è il conte• nuto d'un articolo ((Bilancio di un anno ,lella Legge Meri.in li di V. Poligone, corre• dato, a 1os1egno delle argomenlazioni, da una s1a1is1ica dell'on. Gaspnri e da una 11roposla di legge dell'on. GonelJa iutesn nd emendare - &ealtro 11011 è possibile - la legge Merlio. Il nostro 11ensiero sulla legge Merlin lo abbiamo espres.so più volto ed anche in que– sto numero di Volontà, lo serino di Cero– neni sulle case chiuse a Parigi, ci ha of. !erto l'ocrnsione J)cr ripetere cho 11uella leg– ge, hcnchè insufficiente, ha dei la1i posi– livi. Non vogliamo discutere sulle s1atistiche, Jlur sapendo che anche ai numeri si può far dire mtlo 1111elloche si vuole. Voglia• 1110 anche nmmcucre che ci sin s1n10, in questo J)criotlo di passaggio ,la uui con• ilizione ad un'ahra di 1•ros1i1uzione, l'au• mc1110elci mali cui si e acccnna10. l\Ia anche !e le cose sl.tlnno così, i rngio• namenli rhe abbiamo riportnio non sono nè seri, 11è morali. Una « casa chiusa » nel cuore ,lclla ciuìi, dove co111inuamentc cenlinnia, migliaia di uomini andavano e venivano - una donna 1>ole\·ada sola riceverne 50-60al giorno -, nelle vicinnnze di ahre cue dove erano dei bambini (che finivano 1>re810l>f'r sapere 1111cllo che accadeva là dentro), dei giovani, delle ragazzo, non era immorale. Infatti nciasuno ne a,·cva mai chiesto l'abolizione, a meno che non fosse un proprielario di case Hmitrofe, mosso dal desiderio di ri. ,•alorizzare i suoi immobili. E' vero che quelle lnli signoro perbene non abitavano (e non abitnuo) in simili strade, ma è pur 1 Parlamento, novembre 1959, 58 ,ero che l'onore o meglio la moralità del• In gente povera e modesta che vi nhi111 e imporlnnte per lo meno quanto <1uella di signore (perbene, è so11in1eso). J\fa la veri1i1 è un'altra: nuche la cosa 1•iù immonda ed nbiella è «morale» se si com• pie Ira le pareli chiuse, senza testimoni, 11 immorale » se si compie allA luce llel !O· le. L'uomo non prova schifo della prosli• tuta (fuando t1uesta nel suo leno, è obhli, gala ;1 sodisfnrgli nnche le voglie più he• stiali. ma 11rov.aschifo quando ,•ede la s1es. sa prostiwta passeggiare nei ,·iali della ci1- 1à e viene a trovarsi (orrore!) gomito a ,i:omito con le signore 11erhene. Questi tiJ>i di uomini vorrebbero segregare le proslilu• te così come sono, purlroppo, ancora og• gi segregali i negri in ceni paesi del mondo. Anche l'argomcnlo salute, con clli gli 01•· posi1ori della legge Merlin ,·orrebbero vin• cere la loro ba11aglia, non è valido A par. te che \'i è srm1>re s1a1a tanta prostituzio, ne libera (Be ne tace l'entilà ora) per cui il 11ericolo del co111agiocsineva anche 11ri– mn (si 1accio110le cifre!), non è gimlo ai• segnare alla donna, per un allo che è 1·011sumn10insieme ad un uomo, l'obblii:i;o di presenlnre un certificalo medico che In dichiari immuue dn malattie \'Cnerce. E per• chè 11cr l'uomo non dovrebbe, allora, e<1., ~crei tale obbligo? Chi è dei due, il primo n contaminare? Quesli ragionamenti dimos1rnno 11uanto ilisprezzo mohi uomini provano per le pro, sti1uto e per il loro tristo mcuiere. U11 mestiere che è 1enuto su proprio dngli uo, mini e che se è abbicuo, come lo è cer– tamente, lo è tanto per le donne che lo e11c.rcilano, qu11n10 per gli uomini che ne beneficiano, Un dizionario biografico L.1 rivista francese Co11trc-Courant 1 , del, la quale sono n11ima1ori l.ouis Lo1wet e André !\faille. ha iniziato In pubblicazione 1 Con.tre-Courant, 34 nie dea Derges, Pa, ris XV.

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