Volontà - anno XIII - n.1 - gennaio 1960

renza del pubblico americano di fronte alla possibilità di un terzo conflitto. Infine si tenga presente che dalle cifre suesposte mancano i cinque-sette milioni di ebrei massacrati dai tedeschi e dai loro amici; sono stati omessi perchè la fonte dalla quale sono state prese è appunto tedesca: Deut.schland heutc, (la Germania d'oggi), edito nel 1955 a cura dell'ufficio stampa e informazioni della Repubblica Federale. Mantenendo invariato il rapporto tra la prima e la seconda guerra mondiale, nella terza il numero dei morti dovrebbe arrivare a 307 milioni. Volontà, benessere,democrozio. L'indiano Jayaprakash Narayan scrive nel suo libro di impressioni da un viaggio in Europa: <ePersonalmente credo che, più sono eviluppate in una società le attività volontarie, maggiore è la democrazia ... Perciò non credo molto nello Stato di Benessere». Noi invece si. Perchè sohanto l'organizzazione (non necessariamente statale) è quella che risolve i grandi problemi umani del nostro mondo. E che proprio un indiano, con tutta la loro miseria liberamente affidata alla volontà del singolo, venga a contarci queste balle, è davvero triste. Anche le iniziative individuali, che evidentemente sono la molla di ogui azione, perdono necessariamente, se vogliono risolvere. le difficoltà di Lutti, il loro carattere di volontarietà e di gratuità; altrimenti auneguno, più o meno presto, uella declamazione inefficace e saltuaria. La democrazia, poi, non c'entra molto con una cosa tutta finemente spirituale come la volontà dei singoli; ma ha una sua materia pesante: il volume di alimenti a disposizione di ogni uomo, non la media statistica nazionale; i generi d'abbigliamento che può indossare; lo spazio abita• bile di cui gode; il numero dei viaggi che può Care all'anno; il grado di istruzione che ogni. persona raggiunge gratuitamCJlle, nelle discipline per quali possiede reali attitudini; ecc. ecc. Benessere dei lovorotori svedesi. Lo stesso i.ndiano annota nel suo diario: (< Mi è capitato di chiedere al direttore generale de.Ila maggiore industria svedese (na;,,ionalizzata), in uu paese che è all'avanguardia europea in mollo campi, come fumdonasse fra i minatori la democrazia industriale. li diL·ettore generale si è messo a ridere e mi ha risposto: - Bene! i la,,oratori 11011 hanno alcw1 inte– resse per i problemi della gestione. aziendale. Si interessano invece delle loro ferie, se passarle sulla riviera francese o italiana. Gli operai non sono più d'egli operai - ». Che in Isvezia la massa stia molto bene. - specie in confronto con j livelli. sudeuropei - è molto noto e ci Ca piacere; ogni cittadino svedese ha una pensione di 25.000 lire mensili dallo stato, più il 60% del suo ul– timo stipendio. Ciò è indice di civiltà e di libertà; autonomia per gli an- 47

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