Volontà - anno XIII - n.1 - gennaio 1960

nuovo, a quella società senza classi preconizzate dallo stesso Marx da raggiungersi con atti rivoluzionari o ('on progressive riforme, ma unica– mente ad' inserirsi al potere con mez– zi lega1i ed opportnne alleanze, i •·omunisti per favorire le esigenze della politica mssa e i socialisti per indurre la parte piìi evoluta del ca- 1,italismo ad una politica più razio– nale e rispondente allo sviluppo tec– nico e produttivo. In Germania, in una congiuntura f'COnomica favorevole all'iniziativa privata, i socialisti han ritenuto op– portuno accantonare certi presuppo– ,:;ti dottrinari per aprirsi meglio la ,:;trada del potere, la stessa strada f'he han percorso in passato, la stes• sa che in tutti i pae!-i del mondo bauono i partiti che continuano a tlichiararsi marxis1i. La menzogna di questa politica non è nei suoi at– ti. ma nel voler essere ciò che non è; se si limitasse a presentarsi come una politica di sviluppo economico, di eliminazione di cerri anacronismi ncll' ambito della società borghese f'!ò'Sa si porrebbe onestamente sul piano che le compele e cioè su quel– lo delle prospettive economiche ed utilitarie clella società di classe. La mruzogna incomincia quando si vuol dare a questa politica il nome di so– <'ialismo o di comunismo e spiegar– la <'ODdo11ri11e che appartengono al– la "loria rivoluzionaria de1 proleta– riato. E' certo che se il marxismo non fosse un cadavere, come lo è il tTis!ianesimo e come lo sono 01?:gi turte le id'coloµ:ie e tutte le religio– ni, questa re,,isione di principi non avrebbe potuto verificarsi con tanta fa<'ilità. E' possibile che l'atto pro– tocollare di un congresso cancelli Lm"idea dalla coscienza di milioni di nomini? Il pensiero di Marx ha po– tuto interpretare la volontà di lotta e di emancipazione del proletariato, proprio per i suoi postulati essen– ziali che sono la società eenza clas– si come :fìnalilà e la lolla cli clasee come mezzo per rag~iungerln. Se i proletari sentissero nncon1 il marxismo come un ri<'hiarno alla 1011a di liberazione sociale, agli al.– ti di quel congresso si sarebbero ri– h<'llate le minoranze pÌl1 volitive e piì1 che ad una minoranza numerica il congresso avrebbe dovuto tener conto della parie più combattiva delle masse. Ma questa fede in un rinnovamento rndicale della socielà, questa pressione diretta e minaccio– sa delle ma!-se sui pubblici poteri, ,·he µ::ià u~li inizi di queslo secolo na storicamente passata agli anar– d1i"i ccl ai ~-inda("alisti rivoluzionari, è stata completamente affogata da u– na lunga pratica di opportunismo. E' uscito recentemente nn pregevole libro di Santarelli sull'anarchismo considerato obiettivamente come un ff'nonwno del passato degno di stu– dio e di una più obiettiva !-istema– zio11e storica. Perchè non csleudcre lo studio a 1.1.1110 il so("ialismo nei !-uoi aspetti rivoluzionari f"ome fe– nomeno del passato? 1 partili marxi– c:ti l'hanno cla lunl!,"Otempo liquida– to e si trattercbhe cli archiviarlo de– fO)nmente per chi crede nella loro guida politi('a. Per noi. tarli rodi– tori de-I dispotismo sociale, è un la– voro di ripcnsame.nlo <" di ripresa. 2) Dalla Germania all'lrak E poichè siamo in tema di revi– sione, vogliamo segnalare quella del partito comunista dell' lrak. Qui non si tratta di una revisione 39

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