Volontà - anno XII - n.11 - novembre 1959

na che le idee camminano, nonostante tutto. Oot..i due bo ...bordieri I Ci sono certi fatti che la grande stampa ignora oppure dedica ad eMi il minimo di righe J>Oll!ibili, poichi ha un crilcrit.1 tutto par1icoh1re nel auo compito di infor• mare l'opinione pubblica. Non lu, nessun aco110educativo, queato e certo; anzi asse• conda i gusti e le pU!ioni caltin del pub• blico con la cronaca nera, ed e il pili .!IJ>CMO .al servizio dei grandi, dei gmppi dirigenli monopoliSlici ai quali .!lerba le prime pa• gine e molt'ahro spazio ancora, se 11eces– .urio. Perciò ci capita speuo di trovare no– tizie i111j1ort■n1i in puhblic■1.io11i mensiìi ,che hanno una tiratur11 limitatill!inu,. Nel– la ri,·is111gcno,· c.sc Il Callo 1 (fallii molto hene e con intelligenza da gio,,1mi callo• lici di aini.stra) abbiamo al'llto il piacere di leggere un documenlo pieno di umani– tà. E' una let1era di Raoul Follerau, (un .santo laico che dal 1931 viaggia in tutte le parti del mondo J>er combatter~ la tt>r• ribile piaga della lebbra), dirclla ai due e onnipotenti a della terra, in O<"f.:Uione ,lei !oro re«nte incontro. • Datemi due bombardieri a dice R. Fol– lerau n,d Eiscnlioawer e a Kru!Ciov. Per voi non è niente, la ,•ostra potenu resta quella che i-, ma per me è molto. Permel– terebbero di salvare i 15 milioni di leb– Lrosi di cui J11i occupo. « Mi auieurnno che con il prezzo di due di quei gingilli, tln11nen1i di morte, po• lremmo procurare medicine e cure hHUn• ti per guarire tutti i lebbroti del mondo. Cn 1111,arecehiodi meno per la RuYill, un •P1>arccehio di meno J>Crgli S1a1i Uniti, che cosa ve ne imJ)orta? L'equilibrio del– le forze. - ciò che I Voi importa - ri– mane i1111nuta10.Ma quando il comunica– to del voa1ro incontro annuncerì: (I due Grandi hanno deciso di alleani per ,·in– cere la Oa11aglia della Lebbra), non se ne 1 Il Callo. a. Xlii. 11. 11, Genova, S no– ,·embre 1959. nllegreranno aohanto i 15 milioni di leb– brosi. E una vittoria simile vi uri eoslata appena la perdita di un aereo per ciucuno. Credo che ad 1111 certo punto ,·i sentitele in obbligo di ringraziarmi! "· D0110 l'i11contro dei due Crandi non ci risulta che la richiesta coai giwta, così umana tli R. Foller■u sia stata presa 111 considerazionè. l!:ppure quante banaglie ci sarebbero e si 1101rebhero eondu,rre se non si gctta!!!lero tante ricehcue ed energie nel– le fauci di quel Molok che è l'anuamenlo, f(Ui 111questi lcrra e come sarebbe be.Ila la eompelizione 11er cancellare la miseria, i mali, l'ignoranza, l'arretratezza di milio• ni e milioni di gente che, finch~ esisteran• no. non im1>orla I quale logitudine o hti• 1udi11e della terra, non 1>otremo dire.i ci– ,·ili. Ma i grandi 11011 sanno che è grande solo ciò che è umano. Joseph Proudhon. pensatore scomodo I Ci è arrivala, con molto ritardo il . l tli Recon8lruir 1 , ri,,ista bimensile, edita dai compagni di Buenos Aitt!J e di .Mo11tcvi• ileo. Essa rappresenta h:i continuazione di un'atti,·ità pubblicistica che, iniziata nel 19·16 dagli auuali cdi1ori, non si è mai in– terrotta. Infatti C di qt1eato gn,ppo il gior– nnlc che uscì l)er anni con lo stesso titolo dell'attuale rivista, e sono frutti del auo lnoro 111ohi libri cd opuscoli 1mbblieati di notevole importanza. E«o 1>erchè gli editori ,i limilano ad uno bre,•e pttsenlflzio11e cli quc1ta puhbli– eaiione: non 1i tratta nitro che di 11110 11n11ncnto nuovo del lavoro di sempre, E 11ell'i111cnzio11e degli editori è che la rivi– sta rimanga aperta a tulle le opinioni. « Perchè a ncsauno sfugge che il proee.sso in allo nella società contcm11ora11ea esige il co.1tante ri~a111e di tulle le idee - COll\• pre10 le nostre, evidentemente - alla lu– ce degli attuali Jviluppi della scienza ao– eiale a. lo quC!JtOprimo numero vi sono scritti l Recon$lruir, n. 1, Bueno!J Aires-~fonle– ,·ideo, luglio-agosto 1959. 667

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