Volontà - anno XII - n.11 - novembre 1959

11.340, segnalando iuoltre la gravità del !eno1ueno del banditismo nella provincia di Nuoro, dove la crimi– nalità è veramente allarmante poi– chè, malgrado la sua scarsa popo– lazione ( 252.000 abitanti), si sono verificati ben 30 omicidi, 15 tenta– ti omicidi, 7 sequestri di persona a scopo di estorsione, 25 rapine, 6 tentate rapine, 3 estorsioni e 21 ten– tnle es1orsioni (63). Due millenni e mezzo di storia non hanno veramente nulla appreso alla classe dirigente italiana? Il bandii ismo sardo non è mai sta– to, e non è oggi, un fenomeno da abolirsi con 1>iù o meno razionali repressioni militari e poliziesche. Su un ap1rnrc111esuperamento è, stante la pressochè immutata, nel fondo, situazione economico-sociale, più che possibile il riapparire di una nuova ,•irulenle offensiva. Non si traua, è inutile dirlo ma diciamolo pure, di apologia di reato, ma di comprensione di un problema che rifugge da ogni tentativo cli sem• plificazione ministeriale. li modo migliore di « vendicare » le vittime, recenti e remote, dei han• diti di Sardegna è quello di com• prendere (e mettere in pratica) che « la diminuzione dei delitti di san– gue è l'espressione di un migliora– mento delle condizioni sociali » (64). Ogni altra presunta soluzione non può che dolorosamente confermare il chiaro pensiero, tante volte ripe– tuto e però sempre fresco e attuale~ dell'inglese Tommaso Moro: « Sei tu, o socie1à, n creare i deli11<1ucnti per levarti poi il gusto di impiccar• li» (65). CLAUDIO CAiWINI-ECCEi\'BERCER DIBLfOGRAFIA l} STRAHONE, Rerum geographicnrum. Ginevra, 1587. Libro V, pag. 155. 2) A1usTon:u:. Liber de mirobilibus 011~11lla1ionib11s. Gouinga, li86. Pag. 211, e Mo:.·– T&SQU18U. L'esprir des lois. Parigi, 186'1. Pag. 301. 3) il11MAUT. 1/i,toire de Sordoigne. Parigi, 1825. Voi. I, pag. 16. 4) WACNER, UI lingua Sflrtla.Ilaria, spirito e forma. Berna, 1951, e LA MARMORA, 1 1 oyoge en Sarda,'ine. Parigi, 1826. S) PAUSANIA, Dc1cription 1/e la Crèce. Parigi, 1921. Voi. V, libro X, cnp. XVII, pag, 370, e D1000RO S1CULO. Bibliotlièque lii.slorique. Parigi, 1912. Voi. II, libro V, cap. XV, pag. 16. 6) e 7) LA MARM0u, Op. cit. e Libro V, pagg. 155 e 156. 8) De l'ogric11l111re, in Les agronome, latini. Pariti, 1856. Libro I, cap. X\'I, pag. i6. 9) OroooMo S1cu1.o. Op. cit. Voi. Il, libro V, cap. XV, pag. 16. 10) e 11) M1,,1AUT. Op. cit. Voi. I, pag. 37. 12) MANNO. Stori'a di ardegna. Capolago. 18'10. Voi. I. pngg. 85 e segg. 13) T1To Lmo. 1/istoire romoine. Parigi, 181 l. Voi. Xlii. libro XL. cap. XXXIV, pag. 481 e ,·ol. XIV, libro XLI, cap. VI, pag. 31: C■J>, VIII, 1)ag. 37; cap. JX, pagg. 39 e 41 e cap. xvn, pag. 61. 14) ZONAIIIA.. Ànnnli11m in I/istoria rerum in Oritmte gestarnnt ab exortlio mundi et orbe comlito ml nostra hnec u.sque tempora, Francoforle sul Meno, 1587. Libro lii, png. 132, 15) M1~1AUT. Op. cit. Vol. I, Jlag. 37. 16) D10:-.e CASSIO. llistorico delle guerre e falli de' Romani. Vcuczia, 1533. libro LIV, pag. 218. 17) WACNlill. Op. cit. pag. 20. 18) TACITO, Annnlium. Parigi, 1676. Libro IV, C:IJ>. 55, pag. 161. 638

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