Volontà - anno XII - n.11 - novembre 1959
roce repressione, che gli meritò il titolo etimologico di boia, non era servita a nulla (43). Verso la fine del secolo interven– gono f.elle serie vicende politiche. Nel 1793 i Sardi sconfiggono i Francesi che cercavano di impadro– nirsi dell'Isola e cacciano poi i Pie– montesi. Due anni dopo gli abitanti del Capo di Sassari si ribellano ai ft>udatari che continuano ad oppri– u-ere i vassalli con mille angherie. La rivolta praticamente lnllì. Fu ritentata nel 1802, in seguito ad un cattivo raccolto e con centro la Gal– lura, ma fu spenta, questa volta, nel sangue (44). Restarono numerosi motivi di risentimento nella classe derelitta e la protesta prese ancora una volta la forma di numerose ban– de di malfottori che, negli anni suc– cessivi fino al 1806, scorazzarono per le campagne, rubando e spesso uccidendo (45). Gli ocli locali, i litigi dì famiglia e lo spirito di vendetta sono infatti la causa dei numerosi assassini. I furti, pure numerosissimi, sono di rado accompagnati da assas~iuio. TI sardo uccide solo colui che l'ha of– feso, provocato o del quale è nemi– co. L'assassino è cioè l'elTctto di una animosità individuale o dell'invidia e la ,,ittirnn è raramente depredata. Il forto di bestiame e la gelosia sono le cause pili frequenti di queste risse sanguinose; il minimo atlcniato al– l'onore della donna (quale la rot– tura di una promessa di matrimonio) è sull'istante vendicato (46). Questa rudezza di costumi non può, è "ero, che essere aumentata dall'abitU<line dei contudini e dei pastori di essere sempre armati, an– che la,,orando nei campi o guardan– do i greggi (4i), ma alla base di tut• to ciò sta la secolare sfi<lucia uella giustizia legale. « L'i11giuria e il torto sono stati fatti a me solo, dun– que è a me solo che tocca vendicar– li » - ecco la filosofica risposta de– gli abitanti le Barbagic. li rifiuto insomma di prendere contutto con tutto quel cumulo di gendarmi, di aguzzini, di carcerieri, di prigioni che lo hanno per tanto tempo ves– sato, con una giustizia che è bruta• le passione, sevizie, ingiustizia, che \'iene a tassare, sequestrare, impri– gionare. Giustizia e prigione sono, per il sardo, due istituzioni ugual– mente odiose (48). Così la \'endetta sostituisce, in un certo senso, nel secolo 19.mo, la reazione alle vicende storico-politi– che del passato. Essa rin(ori:erì, i suoi elementi psicologici, legati ad un ambiente restato fra i pil1 primi– tivi e feudali, mettendo le radici nei Corti contrasti economici che sorge– ranno con la distruzione della vita comunjtaria, quali l'usurpnzione si– stematica dei pascoli, foreste e terre comunali (1820-1865). 11 La Marmara (49) afferma che la diminuzione della popolazione avvenuta uel periodo che va dal li75 al 1820, dai 426.000 abi1auti del 1775 si è scesi fino a 350.000, è do,•uta alla moltiplicazione delle vendette. li mo"imeulo demografico in'1uen– zn d'altra porle profondamente la criminali1i1 in generale, che trova nella solitudine delle brughiere sar• dc un grande alleato. Lo stesso La Marmara (50) insi– ste su questo fotto. « L'aumento del• In popolazione (85.000 pastori, 65.200 contadini e cittaclini, 6.200 nobili, 2.980 ecclesiastici) » - egli scrh•c - « corrisponde alla dimiou- 635
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