Volontà - anno XII - n.10 - ottobre 1959

agire altrimenti, quando il go,•eroo italia, no ne dà l'esempio? Non s'è ,•is10, du– r:tnte il recente sciopero dei mariuimi, il suo te111a1ivodi far intervenire il console ilAliano in S1>agna affinchè agisse per far 11nr1irele navi con l'intervento dell:t forz3 cli poli11ia spagnola?). Così ritornando a C. S., ap1>rendiamo che le m>Slre autorità all'estero non conoscono in quali condizioni lavorino, per esempio, i bieticoltori: che dormono in cinque in una stanza di due melri 1>ertre, su letti di paglia o di foglie, rico1>erti di stracci o, nelle migliori delle ipotesi, da quelle coperte di cotone, vec– chie e logore, che non servono più per pro– teggere i cavalli; le lenzuola durano tutta la stagione e allo fine dato che non sono più recupernbilì pcrchè non sono mai state Ja. vate, nngono buttate sul letnmaio insieme allo strame dei « materassi ». L, giomnta lnvorati\':1. se il tempo lo pt-micttc, è di H-15 ore. ]n Francia c'è, moho più che da noi, il mezzo di far rispettare le condizioni con• trallu:di dei lavoratori e le condizioni fai• te sulla carta ai nostri emigranti non sta• biliscouo discriminazioni tra di loro cd i lavonuori francesi. Basterebbe, quindi, che le autorilà italiane si rivolgessero aJ Con– siglio dei Prud'/iommes (una specie di tri– bunale del lavoro) perehè i pndroni fos– sero costreni tt non sfruttnre così vergogno– samente gli emigranti i1nliani. Ma come pretendere che i nostri la,•ora• tori all'es1cro siano rispettati dni datori di lavoro, quando si sa che !le in halia la gente ha la fortuna di lavorare è sfrut– tata quanto mai? E quando si sa che lo s1esso lsti1u10 Nazionale della Previ<lenza Sociale e degli Uffici Provinciali del La,•o, ro e della Massima occup:izionc, compionv già una grttnde 1n1ffa nei riguardi rlegl1 emigranti? Ecco, infatti come agiscono. e In base nl pro1ocollo del giugno '51 sulle as– sicurazione degli stagionali, uno s1agio11ale che ha già l1worato in Francia, per avt'rt' diritto all'assis1enza malauia o infortuni– stica, nl suo ritorno per la successiva can,, pagna, deve presentare una dicbiaraziou<' dell'INPS dnlla quale risulti che egli ha regolarmente lavora10 1 o che è staio i~crit- 10 a 1111 fondo di disoccupazione assisrita, per la durata del periodo invernale•· ?tfa in llali:i un la,·ora1ore stagionale non ha dirino di iscriversi alla disoccupazioue ctl è focile imaginarc che, con i due milioni cronici di disoccu1>ali che abbiamo, non gli è 1,ossibile trovare lavoro nella stagio– ne invernale. Ecco una belln 1ruffa per la (1uale 11eilt1no va in prigione ( ,•i andrà, invece il povero affamato che compie un fmterello): gli italinni bieticoltori in Fran• eia pttg:mo 280 milioni di franchi atl'anno che vanno quasi 1u11ia beneficio rlegli isti• Iuli assicurativi. Ogni commento guasl(• rehbe. Ma, intanto, gli emigranti pro,·enienti 1prnsi tulli dulie zone depresse pa!!ano dal• la condizione di fome cronica a quella di bestie da soma. il nostri go,•ema.n1i cor– rono da 1111 capo all'nhro del mondo per i,wontrarsi con i « grt1ndi • credendo (ma no che non lo credono! E' solo vaniti) di ilare lustro al nostro p:icse, mentre il solo lustro che gli potrebbe venire è dagli italiani che incominciassero a ,,ivere da uomini. H. S. COMUNICATO Da un ritaglio della stampa ci perviene notizia che su <e Sonanità po• i>olare », N° 54 • Genova, in una nota di redazione in calce all'articolo fir– mato E. Visone si invita <e Carlo Bianchi di Ancona a leggere ..... ». Desideriamo precisare che il nostro collabo"ratore Carlo Bianchi non ha nulla a che [are con il Carlo Bianchi di cui si parla nella nota redazio• nate suddetta. Si tratta di un evidente caso di omonimia. V. 608

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