Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

Lt equivoco della sinistra IL e o N e E 1· T o politico di « sinistra » deriva dalla posizione occu- pata in un parlam.ento da rappresentanti di sezioni di una società ulti– me arrivate alla partecipazione di quel potere deliberativo e legislativo e di cui un parlamento è per l'appunto investito. Siccome gli ultimi arrivati a questa partecipazione sono i rappresentanti di classi .lungamente tenute oppresse, e poichè questa partecipazione rum è di solito ottenuta senza forte pressione dal basso nè viene di buon cuore accordata dall'alto, si è venuti naturalmente ad associare il concetto di sinistra colle aspirazioni e il buon diritto degli oppressi, con ogni tendenza genuinamente progressista e rivoluzionaria. Fa duopo tuuavia constatare che ogni siriistra parlamen– tare o illega/,e t.ende ad estendersi verso il centro e la destra e ad ostacolare l' avvenw di una nuova sinistra che la privi della sua posizione iniziale che tanto fascino esercita sopra le masse. L'ambizione di ogni sinistra è così quella di occupare tutto il parlamento, d'aver nelle mani tutto il potere, e rappresenta quindi un.a volontà di riprodurre la situazione esistente pri,. ma della creazione di ogni parlamento. Ogni sinistra, cioè, è per naturale tendenza non meno reazionaria di ogni destra. Lo è anzi più di ogni de– stra per la sua pretesa di rappresentare tutti gli interessi legittimi di una società e di negare la possibilità d'ogni bene, d'ogni progresso e d'ogni giustizia che da lei non proceda. Non dimentichiamo che un abisso se– para sempre ogni rappresenUJnte dalle masse che pretende rappresentare, e che fra governanti e governati, fra chi esercita il potere e chi lo subisce esiste sempre una differenza più vitale e più rigorosa di ogni differenza di classe. La sinistra politica inganna le masse quando pretende farsi prefe– rire alla destra sventolando un programma d'abolizione dello sfruttamento ecorwmico. Decisa com'è ad impossessarsi del potere e a rafforzare gli ap– parati di coercizione, di soppressione e di controlllo dello Stato, mantiene in piedi e in funzione lo strumento di tutti il più efficace agli scopi di sfruttamento. Aggiunge poi gli insulti all'ingiuria quando vuol far credere che l'oppressione e lo sfruttamento son cose necessa-rie. Le ragioni che ne adduce (difesa contro nemici esterni ed interni, accumulazione primitiva ed industrializzazione) sono le stesse per cui ogni govern.Q di centro o di de.~tra s'è giustificato in paesi capitalisti davanti a se stesso e alle masse ogni qualvolta ha dovuto domandar loro sacrifici immani ed inumani. L'anarchico non è più anarchico quandc cede all'appello emotivo del con– cetto di sinistra e delle tradizioni rivoluzionarie. ad esso legate. Quando vi cede si lascia zimbellare, .~i fa -~trumento di una volontà non sua, di una volontà che non è legata nè alla ragione nè alla giustizia, nè ancor meno ai diritti e agli interessi umani più autentici e universali. La lotta 532

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