Volontà - anno XII - n.9 - settembre1959

se, la quale, quando sia in atto, è chiamata ad nffrootare anche tutli gli altri problemi in cui è finora fal– liia l'azione parlamentare e legisla– tiva . .TI problema dell'iuosservauza dei contraili al quale è legalo il Ie– nomeno clella sotto occupazione è da tanti anni oggetto di controlli bu– rocratici e tuuavia il fenomeno per. man..-; ma quegli imprenditori che ~·agg;rano gli uflìci governativi o ne godono la complice dimenticanza, non potrebbero s(uggire alle maglie di un sindacalismo atlivo e di un con– trollo operaio. Aud1e la disoccupazione è legata ad aspetti di vita operaia che un'a• zione sindacalista potrebbe affronta– re con successo: per esempio l'aspet– to delle ore straordinarie. Lo scorso inverno v'erano a Mila– no ctntirn:1iu di tipografi disoccupa– ti mentre tutte le tipografie cleHa città lavoravano 14-16 ore al giorno e questo succede in tutti i rami di produzione. Tale situazione depres– siva che costringe tulli i lavoratori della media e piccola industria ad orari inumani per guadagnare il ne– cessario alla vita perman(• immutata da oltre un decennio malgrado tut– te le disposizioni di legge sulle otto ore. Le otto ore sono per il proleta– riato italiano unn conqui!:ita cancel– lata cd il suo risveglio dall'auuale Jetargo lo vedd1 roslretto a battersi ancora per questa rivendicazione di altri tempi. La disoccupazione è legata anche ad un altro problema drammatico della vita italiana, quello dei pensio– nati. All'infuori delle pubblice am– ministrazioni, tutti i vecchi son co– stretti a rimanere al loro posto o mendicare un altro ln.voro per rime– diare alla miseria della pensione. Un 508 minimo vitale per que:,,;ti vecchi lavo– ratori è certamente il prnblema più urgente ed umano che i noi;tri poi i– tici si sono dimostrali incapaci di risolvere. La soluzione cli tali pro– bl,:mi, quello delle ore straordina– rie e delle pensioni, porterebbe ccr– lamenle grande sollievo alla disoc– cupazione la quale è però legata ad tm allro problema tragico del popo– lo italiano, il problema delle aree depresse. Danilo Dolci nella sua di– fesa di questa umani,~,• derelilta ha dimostrato come le sue piaghe pos– sano essere sanate solo se si s1wndes– se in opet·e cli necessità quel dtt~ lo Stato spende 1>erreprimere le c·om,e– guenze di quella mis,:ria. Ciò t·he non ha mai saputo dare la classe politica poù OllCncrlo la pressione popolare; le ricchezze ammucchiate nelle casse t.lrllo stato son tutte ric– chezze succhiate alla collettività na– zionale, quindi il popolo non cleve chiedere ma esigere che vengano u– sate innanzi tut.to per le necessità più umane ed elementari di questa colletti,•it:'1. 1\fa un'azione volta a sbloccare l'umiliante situazione in cui vive il popolo italiano, è costret– ta prima o poi a urtare contro la Chiesa; tutte le miserie del popolo sono profondamente intrise di pre~ giudizi religiosi chi"! è .necessario combattere e l'invadenza clericale pesa su determinale situazioni in mo– do insopportabile. li controllo del– le nascite che si dimostra necessario proprio là dove pili grave è l'indi– genza non puù essere diffuso senza una lolla aperta contro la morale cattolica e h~ sue inibizioni sessua• li. Il pregiudizio della verginità e tutti i tabì1 religiosi sulla sessualità incrementano la diffusione delle ma– lattie veneree e della prostituzione

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