Volontà - anno XII - n.7-8 - luglio-agosto 1959

cultura non ha tessere in tasca, ma ha idee. Idee vive, brucianti che traducono in parole gli aui cli tede, di coerenza, e s'clcv1mo ulte, nelln nria, come b:mclicrc, anche quando il vento avven:o clclln tirannide scm• hra abbattersi su di noi con incre• dibile violenza. Quello degli ir11ellettuali è il «par– tilo» dei « rompi-idee», per dirla con Unamuno, degli nmnuti pili au– tentici della liberti,, di coloro che non lradiranno mai. IUfotti chi vo– h:ntieri s'adaua a comporre ditiram– bi, a 1>iatire umilmrnte onori e fo. ,·ori, non potrà mai c&;ere chiamato uomo di cultura, ben~i servitorello ~cio(·co, lecca stivali. S<1ualificnto com'è po1rì1fori>eC8srrc temuto, mai rispettato. ln Italia, la seconda ondata cleri– <:O•fascista mugola cupa tra le sab• bie della riva senza tro,•nre un np• proclo. Chi da terra gella sagole, fu– ni d'appiglio, getta corda agli im– piccati, poveri morti vestiti d'orba. ce. Ma bisogneri1 stare bene attenti. Altrove, invece, il clerico-foscismo imperversa: è il caso della Spagna. Vent'anni di nera pazzia che hanno toccato d'orrore, piagato, le carni di un po1>olo indomabile, che hanno 1>acilìca10migliaia e migliaia d'inno– ccnti, dando loro In morte, il carce• re, la tor1ura, la fame. Nel Valle dc los Caidos s'i è data monuruentale se• poltura ai morti senza gloria e si è murata viva la gente eroica, i.ntrepi• da della Spagna martire. Tutta la Penisola è un carcere, an– che se ai turisli sono aperte le fron• 1icrc, le« cnsc >)elci Barrio Chino di Barrellona, le bettole, ben fornite di ,,ini, di Malaga, le arene delle <:orride, le ea11edrali 1 e si rispar• miano ai ,•isitatori gli orrori dei « cimiteri sotto la luna». La Spagna è il paese del silenzio, tutto è in or• dine, tutto va alla perfezione, come è slnto lcgnlmcnlc snncito dalle Cor- 1cs. Gli anarchici - « angelici e a– dnmici >1, come scrive Leou Fclipc -, i cenctisti, i socialisti, gli ugcli• sti, i comunisti, i 1>our11isti,gli unti• foscisti insomma, sono spariti dalla <·ircolazione, si sono come volatiz. zu1i; decreti tribuualizi. condanna– no soltanto atracacloreJ - banditi, uomini Senza Dio, Senza Patria, Senza Falange e cioè traidores - traditori, cou1e un tempo, in Italia, i triburrnli speciali. La ley de fugo è 1rnssat:1di modn per un improv,•iso, sfrenalo amore dellu legali1Z1di re– gime, e nuche pcrchè poteva finire col dare nell'occhio ni gazzettieri meglio disposti, agli inviati speciali dei grossi giorirnli indipendenti, ve• nuli dall'estero. I verdu,gos - i carnefici, non han• no pii1 pane, ma si cibano di sangue vivo, come mignnllc immonde, nei t·olabo::.os delle prigioni, nei sotter– ranei oscuri, bene al riparo dalla lu– ce del giorno, insaziabili. C. Vega Ah•arcz, poeta anarchico e tolstoiano, un tempo direttore del giornale « La \'OZ del campcsino » e cenetista di Jerez de la Frontera, è una delle tnnte viuimc designate, nè il primo frn loro, e nemmeno lo ultimo. Egli sta scontando in cate– ne, nella prigione di Puerto de San• ta Maria, il suo d'elitto d'opinione: 36 anni di galera! Ma oggi la sua pe– na atroce non è piìa segreta, ignota, e nel suo nome, nel mondo, ha preso impulso una compagna in favore di 1u11ii detenuti nntifascisti nelle car. ceri di Franco. Primo, in Francia, fu l'amico Juan F'errer di « Solidaridad Obrern » a 393

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