Volontà - anno XII - n.6 - giugno 1959

Apologia della nonviolenza Il pHHlO S 1 No A D o e e 1, da mìllenni, gli stati, le politiche si sono ba– sati, hanno fatto il loro corso sul piano della violenza. Nei limiti in– terni della nazione, il potere statale offrì sicurezza ali' inclividuo deno– minalo siiddito (dal latino sùhditus messo sollo). Lo stato si arrogò il diritto di esigere il sangue del sud– dito in tempo di guerra, senza però ritenersi in dovere di garantirgli l'e– sistenza materiale in tempo di pace. Anzi, possiamo dire che il servizio militare gravò più sulle classi po– vere e cliseredate, con ferme lun– ghe clic talora furono una vera schia– vitù. Con lo stato, il suddito 1 Cu co– stretto n lare la guerra contro la sua volontà, ignaro dei motivi, ad ucci– dere « nemici » a lui sconosciuti. Ma il nemico di ieri pote,,a di\'eni– re l'amico di domani. Inlaui, il \'a– riarc continuo clegl'intcrcssi politi– ci - cioè Jo spostnrsi delle cupidi– gie degl'individui e dei gruppi do– minanti - produsse quello che 1 Di~ bene L. di Quarto ,li Palo: « La 11orola "autltlito" disonora il genere n• m.ano. (1.,u Repubblicn U11ia,~rwle, nov. 1951, Il- 1S39). Molle ,·ohe lo « Stato 1t ,•enne eon– do110 sul banco degli accusati in nome della libertà dell'i1Hlh•id110. Per unn cri. lica vivace e aoslantiosa, v. il libro tli AitMANDO ZANE'M'I, Il Nemico. Roma. e L'Opinione•• 1944. sembrerebbe un paradosso, un as– imrdo psicologico: trasformare il ne– mico di ieri nell'allento cli oggi (e ,,iceversa), capovolgendo i motivi già addotti per determinare quelle amicizie ed inimicizie. Ma la con– traddizione scompare cli fronte al fotto sostanziale dell'nggressività che si vuole esercitare in nome del mo– mento e:: politico ». Al suddito ar– ruolato non resta che obbedire e contentarsi delle spiegazioni « uf. ficiuli » del cambiamento. Secondo le parole di Pani Valéry, « la guerra è ratta da persone che uon si cono– scono e si uccidono a vicenda sollo gli ordini di coloro che si conoscono benissimo e non si uccidono affatto a vicenda ». Riguardo ai rapporti internazio– nali, non si è mai avuto un diritto superiore regolare, nonostante che i dizfonari registrino l' espressione « diritto i.ntcrnaziouale » e che sotto questo titolo si siano scritti parecchi volumi, Cuti 1>arccchi progetti ri. masti sulla carta. Nazione e guerra s'identificarono, e molti 1eorici le e– saltarono come una complemen1ari- 1à ideale, il 1nHriottismo si avviò :1cl acquistarsi i caratteri cli una reli– gione intollerante. Il patriottismo è la peculiare e vi– vo affezione per un determinato ter– ritorio (in cui si è nati, si vive, sì hunno in comune li.nguu, tradizioni, interessi, ecc.) unita ad nna cer1a awersione, o diffidenza per lo me– no, verso gli altri gmppi tribali 351

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