Volontà - anno XII - n.4 - aprile 1959

A N T o L o G 1 A Fuoco! Que11e po,;ine .10111.1 ,iute tolle Jul volume Fuoco! 1/e/fo ,c,iuore t1me– ricano Williani lllurch (ediiore Longane,i, Milano). Allo 1ua compar,a, in AmeriCfl, t"enne &iudicolo uno r!ei libri più violenli 1• pii, feroci contro la guerra, co11tro il Ja/10 e stupido potria1ti1mo. Provocò scandali, pole- 111iche e prote,te. Come ,e lo guerra non /oue più 1paven10,a e terribile di qual,iasi de,cri:ione che ,e ne po,sa /ore e non /oue 11110 Iole mastruo,itO ed una tale pa::ia ,lu 111,citare per .sè 1teua &ea,ulalo e orrore (n.d.r.). Lo K t e o K o o 1>edettamcnte come se fosse accaduto ieri e non tre anni fa. Ern il 2 ottobre 1918 e In mia compagnia tilllva di riserva, po-– co dietonte da una città bombnrd'ata. Eravamo tornati dal fronte la scr1t prima. Poco prima dell'alba, il sergente Howic venne vicino alla buca do• ve dormivamo io e Clarence Foster e si mise a pestarmi i piedi con il cal– cio del fuClle. Mi svegliai e saltai su e quando il sergente vide chi ero. parve deluso. « Cerco O'Brien », disse. « li tenente Fairbrother vuol mandare dei ra,,porti al reggimento:.. Poi aggiunse: « Per Dio, <1uel 1rombet1in<' non lo si trova mai, quando <·e n'è bisogno ... ». Mi rimisi giù, ma pochi secondi do1>0, il sergente ricomin('iò a 1w,..1nr• mi gli alluci.« Avanti! esci di lì)), disse.« Avanti, andrai tu!». Mi alzai e mi misi a imprecare, ma Howie non mi badù per nico1e. « il tenen1e aspetta ... Avanti, muoviti! >). Mi alzai e seguii il sergente al vecchio granaio dove il tenente Fnirbrother e Pat Boss, il sergente mag– giore, stavano aspellando. Il 8ergente mi porse i rapporti e mi disse quel che dovevo fare. « Tieni il fucile carico e pronlo », disse. « Nei boschi non c'è linea, potresti incontrare una pattuglia tedes<'n ». « Va bene » dissi. « Inasta anche la baionetta», disse il tenente Fairhrother. Poi disse: « Ho detto cenLinaia di volte di tenere sempre la baionetta i11as1ataquando siete in linea! L'ho dello centinaia di volte! ». La voc-eera acuta <' nervosa. come se il tenente volesse battere sulla scrivania con i palmi aperti. Quando uscii mi incamminai per un vecchio t:'.ampo bucherellato dai proiettili e 1>ieno di i,tcrpi. Rogghrnsi la strada di Somrne-Py, ma tenni orecchie e occhi bene aperti. Pili oltre, tagliai .Mtrave_ri.o il bosco <' cam. minai con piìi cautela. Mi sentivo un pò meglio. Ricordo di aver pensalo ,•hf' <'On mia tazza di caffè mi sarei sentito a posto. Era giorno 1>rima che mc ne nc<'orgcssi; anche tra gli alberi, la luce grigia filtrava. C'era silenzio nel bosco e io mi sentii 1a~lia10 ruori cln Ittiti t· complctamrnlr !iolo. Poi 248

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