Volontà - anno XII - n.3 - marzo1959

aiooe prendono rilie,•o p1r1icolari intere•• unii dell• vila della Krinrice anattbica e Jdlo ,c:.rillore geniale, le cui narrate fanta• aie nei suoi libri, tono 1tate realir:ute. og• gi, dati• 11eienu. Il volume ri1tabili1ce an– dte l'e•atteua tu ecru~ po«ie che R V di un'omonima poe1ni.a Loui&e Miche.I e che ,·eni\--ano :anribu..ite alla nostra Louite. E contiene una p1t1iou e diligente bi– hliogratia degli scriui di ,. !!Ili L. Miche.I. Il. S. s T E .(C O M M E N T I) Trop1t0 •1~uo ti giudicano fa11i, uomini o ttgi1ni .ociali rimanendo ancorati ad im• magini dtJ pUHIO e, cosi, giudizi e cri• lirhe t'he erano valide itri, tono errate og– ~i. L11 1-imile 1111eggia111cn10 è comune a molti 11111ndo1i occupano dell'Oriente. E' bene "'''erlire subito che tale 1>re– mcun 11011 11ignifica che la 11ot1tr11 ,wver1io• ,,e pt:r i governi co1idct1i co1111111i11i sia tli• 111inui111. Essa rimnnc 11ucllu che ~ sempre HDIA poidtè tlcrh·a innanzitutto dallo no• atu op11oti1ione a <1u1biati 111110 e fornii. ili governo ed è tanto più forte <11111110 1>ii1 tMi 80no totali11ri. Ma il mondo comunic11 .111 lr1.donn111• dosi ,. anche rapidamente: ~ un mondo t'hC c0m1>ttnde 1>iU di un teno ddla po• polaiio11e mondiale. è una realtà che 110,n ,i può unce.llare. Vi 10110oggi. 111di eNO, lt:Slimonian:ce lleg11edi fede lii cui i- 011etlo lentre conto. Un uomo, eome Piero C1l1- m111nltti, che ritornn tlal suo ,,iaggio in Ci• na, cn1u9i1111t1 di qt111n10aveva veduto, non lo ti può ace1191re di 11011 euere 1inttro. Potrà 11111nure,in cuti mo111tnti, d'obietti• ,·ità. ma ciò 1ce1de ad ognuno <"he voglia tle:IC'rfrf'tt le pro1>rie impn=aioni. Gli ,crilli di que,ti ultimi ttmpi 111111 Cina, e tono molti, danno tutti un.idea 1lell1 gr1111Jio111 lru:formuione che 11a av– H'ncndo in qud paelt. Uno di quetli è i UI lYlloca Cinn" di Ugo V11n111in Co- 1111mit1ì,1L',ui1ore cit11 1e,1i111onian1.:e che l'Orwonliuw tutte· nel rìcono!Cere che, in •111c~1i ultimi ri111111e 111111i. In Ci1rn 8i è !rii• Ffor11111111. iu tutti i 1·1111111i e 8oprn111110iu 1 Com1111i1à, n, 67, febbraio 1959, Milano. 190 quello indwtriale etl agricolo. L·i1111,iego ml.Mie<::io di ttnlinaia di migliaia di ooota– dini (I■ Cin11 conia 400 111ilioni di conia• dini, cioè i due teni llell■ ,ua popola· zio11e) nelr1gricoltur1 ha pcmaeuo in bre– \'t tempo di rendere 11rodu1tive le imwen• liC Cllen!iooi di terreno 11rido del Nord ( la,•ori giganteschi 80110 11111i fatti 1.er sbarrare il cono llclle 111c<1ue, per devia• rf' quello dei fiumi, per miglionrnc i lel• ti, per costruire cannli per l'irrigu-iionc, per costruire ponti e tlr1nle, ccc. ecc.) e le :1lesse maMe coutadine ulilizule ncll"indu• ~lria, nella slagiooe mori• dci l11vori della terra, lumno cao11bi1to co111plc11111cnle il ,oho della Cina. . Varnai 11arb Jelle forme. to<:'iali nate dalla ri,·olu:,;ione agraria: le coope.rative, co11111rendentigrn1>11idi famiglie d1e col– tn ano in co111une la terra e le comunità po1>0lari (di cui tanlo ti è 1>1rla10) che i1wr110110.oltre che il 11roLlem1 della ler• r11, tutti i proLlcmi dcli• comunità. Uo altro follo 1u cui. le tcttimoninnze concor• dano, dice U. \ arn11i, è <1uellc, ~lei eioC!i divorati dalla 1111ani11 tli 11\orarc. E.~i 11011 chiedono ahro c-1,elii lavnrar(' in pace. e la• ,•orino 11legr1111ente. (I.e Monde, di Pa• rigi, del 18-11-1959, in un intcrt-.Manle eor• ritponde.nza dalla Cina diceva • q~to pro110.1.itoche gli !log11119 dt'i rineci 10110: • due giornate di lavorn in un11•· • inco• minciawo con l'aurora e ttrminiamo con la IAnlcrna •). Le tcstin1011ia1111:c citnle d11 U. Vnroni ci dnnno anche u11'itle11delln 1rm1-forruuionc 11,•vc1111tu o Pechino. dopo clw è rilornutn capitole (In tua superficie e 1>01>olozionc ,:ono raddoppiale, è 1liventnl11pulita e 1110- ilcrna cd alla .1.1111 ~riftri11 ,•i tono un

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