Volontà - anno XII - n.3 - marzo1959

A N T o L o G 1 A Ricordi di un operaio Ci è par,o utile, ed attuale, stralciare dal diaro <liun compagno bo– lognese que1ti pez.:i di vita politica e di umane 1peran:e; ambedue ri– dotte quwi a :ero ira queJto tardo do«uerra, in cui clii vive bene e 1pera meglio, p,ire ormai siano, soltanto, i ricd1i e i clericali. Testimoniano rii una fede e di ,ma /rescliez:.a 11or1 proprie del nostro, ma di quasi tulta l'Italia, allora: quando salta la spinta delle mo.ue i sindacalisti .si muovevar.o e si credeva nel sindacato; quando due operai con un buffetto della mano facevano scappare due ciani rii Jtudenti; men• ire oggi i vi&ili, seppM di mula voglia, fermano il traffico ai cortei delle .icuole medffl che mi,wcciutio q1wttra montanari lontani. Come è naturale per ww antologia situata in una riviJta di concreto anarchismo, l'iniereue precipuo non è dato dalla /orma, ma dal conte• nuto; ,lall'inciden:a della parola e clell'immasine nei problemi sociali di ossi (e di ieri, se attuali ar1cora);no" dalla lirica 1olitaria, ma clalla poe,sia di « per lutti t>ltre clie per nt>i 11. Purchè, beninteso, ciò non sia ordinato dall'alt~, da 1111 padrone eia uno stato o da una cliieJa ( n.d.r.). ABITA VANO, lui e i suoi, in un vasto casone lungo e basso, che una volta aveva funzionato eia caseificio. Poi, con la guerra e i bombar– damenti, nelle camere e negli stanzoni erano venute delle famiglie ad abi– tare: operai, impiegati, commessi. Sul principio gli uomini non si cono– scevanc molto, ma quando divenne impossibile continuare ogni giorno la spola con la ci.uà uno alla volta rimasero a casa, si ,;:uardarono e comin– ciarono a parlare. Erano lunghe le giornate oziose. Giocavano, ascolta– vano la radio Londra, andavano a cercare la roba da inangiare e discutevano. Anche cli politica. I parli ti erano personificati: il comunista eia un [alegname che vi aveva appartenuto nel lontano pre-fascismo, quando il partito era sorto; il re– pubblicano da un ferro,•iere romagnolo, chiassoso e intollerante, il de– mocristiano da un ragioniere, impiegato di banca, cattolico ossen•ante; gli altri avevano un contorno incerto, confuso da quelle opinioni che non si capivano ancora bene. Generalmente finivano per restare a discutere il ragioniere e il comu– nista. Erano i pili ferrati. E forse contribuiva ad alimentare la loro po)e, mica un'antipatia che si vedeva nei gesti, per~ino fisici. L'uno piccolo, sem• pre vestito accuratamente, seppure modesto, con un modo di fare preciso, meticoloso. Non gettava mai la cenere della sigaretta attorno a sè ma la 176 •

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