Volontà - anno XII - n.3 - marzo1959

Terzo: i licenziamenti volonlari, o dimissioni, sono un altro elemento che impedisce una ,•isione reale e completa del fenomeno. E' consuetu• dine pensare che le dimissioni siano <1uasi sempre la conseguenza di una modificazione di auività o un trasferimento. In realtà u,•iene nella nostra Italia che parecchi accellino di presentare le dimissioni per avere una li– quidazione maggiore di <1uclla che gli compete; così che agli effetti eco• nomici costoro entrano egualmente nelle file dei disoccupati, senza essere registrati come tali nelle cronache. Alla Galileo cli Firenze, che figurava nel <1uadro di gennaio per ben 580 unità. si è arrivati a fare ritirare i licenziamenti direzionali per sosti– tuirli con l'apertura di quelli volontari; l'intervento dello stato ha favo– rito questa trasformazione e ha concorso finanziariamente alla liquidazione economica dei dimissionari. Turisti e Fessi N cl 1957 hanno visto l'halia 14 1 6 milioni cli turisti stranieri, che hanno speso, complessivamente, 326 miliardi di lire, secondo stime abba• stanza probabili. E' un importo molto elevato, poichè corrisponde al 12% del totale della nostra bilancia dei pagamenti; con cui si potrebbe realiz. zare se raccolto e impiegato da una organizzazione autonoma cd effi. cientc, un buon numero di progetti d'interesse pubblico e sociale. Tutta• via I, cifra ò minima, se la si riporta al singolo turista, poichè risulta me• diamente di sole sessanla lire pro capite, al giorno. Questa piccola operazione stalislica ci dice con eslrcma evidenza che gli stranieri in Italia spendono molto poco. Ed hanno ragione: sanno, in generale, predisporre e programmare il viaggio e i divertimenti ( pia– nificano~ insomma, e per di pii1 in comitive) e quindi possono più facil– mente controllarsi; inoltre hanno una « coscienza di eonsumalori » già educata e di conseguenza rifiutano di essere imbrogliati dall' ingegno latino. A Milano, in un bar del centro, ho visto due stranieri respingere una holligliella di cognac mediocre: il contenuto non era maggiore di un hic• chierino e mezzo, il prezzo superava le 4-00 lire. Le parole di disprezzo che li hanno inseguili ( pitocchi, avari, straccioni, andatevene donde siete venuti) dimostrano la ~tupidi1à dell'italiano: più specificatamente del me• dio borghese, mediocre imprenditore, piccolo e grosso negoziante di Mi– lano; che si vani a con gli amici di fregare il prossimo e non ha ancora capito che ogni momento anche gli altri Cregano lni. Chi ha - magari occasionalmente - quallro soldi in tasca prende subito arie di superiori là, da noi: non guarda mai i prezzi, anzi si ,•er• gogna di farlo, dà mance sproposilatc, reputa segno d'inlclligenza bultar via i quattrini; e coloro che non si comportano in <1ucsto idiolissimo ..modo li taccio d'ava.rizia. Anche per <1uesla ragione i nostri prezzi al consumo son() tanto maf;. giori che all'estero: felicemente addentati, quasi per invito, dell'ul~nt~, dall'iv,finito numero d'intermediari. 16.,

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