Volontà - anno XII - n.2 - febbraio 1959

LETTERE DE I LETTO Hl Agli adoratori delle scienza Mi tro,•o speMO me5cola10 a discu55ioni .!.Ulscientificismo. Sono co111rario a coloro che concepiscono la scicn1.a come un bel• l'edificio rauo <lai nos1ri antenati e che si ritoccn o lo si abbclli!<'e con ornamenti nuovi. Per me l'egsenzialc è di poter met• !ere in dubhio ad ogni istante le teorie piìi soli,lc, di rimcllcre in cantiere le CO· gni1.ioni piÌl 11ni,·eNnlmc111c llCCCIIIIICC di mettere in e, ·idenr.ll le lacune e l'ignolo che è nu)lto piì, gn,ndc dei falli che già si conoscono. Per un ricercatore C evidente che ogni csperiern:a pone molti pili que– siti dì quanti ne risoh·a. Certo, sì prende come punto d'appoggio ,!elle lcorie <lclle qt111li non si può pro,·nre il contrario, ma qnes10 non implicn l'ncccuu:ione defini• 1iva ,li esse e bisogna essere pronti ad ne• cogliere il ph'i piccolo fatto che si presenln che. non s1>icgala 1eoria, per rimettere lui• 10 in causa e riparlirc da capo. Ma allora che cos'è la conoscenza? Ci sono, cvidr-ntemenle, dei falli indiseulibili ma nessuno può pretendere che un nme– r-hio di fatti sia la eonoseemo:a, Jnohrc ci Mmo le spiegnioni che sono valide finchè il eonlrario non è slatO provato. ln6ne non restri che il melodo scientifico, fonc il solo elemenlo cli eui siamo sicuri: è l'anima che fa vh•ere e,I ingrandire la scienza, eioè il campo delle 11ostre eonoseenr.e, ma que– sto campo sem1>re in ;no,·imcnto cd in e– spansione non f>Olrcbbe essere che defor. 1111110 da un'ist11nt11ncache lo cristalli:r::r:asse. La definizione tiella conosccm,;a è tanto difficile quanlo qticlla della viln: lutlo ciò che la rcndes.~c immobile cd immula• bile l'nnnientcrebbc. Per mc conoscere è un'azione e 11011 uno s1a10. Nella scienza sperimentale è certo cl,e bisogna contro}. lare liii certo numero di fattori per rico• noscc.rnc 11110 di più che si cercherà di con– trollare II sua ,·oha 1>erandare 11iì1 lontano. 116 D'allra 1>arte per conlrollare è neceM11- rio cono:Kere. Allora si ricade nello steri– le problema dell'uovo e della gallina? Co– me la vita si definisce con la sua stes!a perpet11i1à e propagazione, così la cono– acen:r:a. E questa propag:u:ionc co111por1a\11 nascit11cli nuove leenicl1e e, rcciprocame111e. le conoscenze conducono alle tecniche. Voler r11re tlelle categorie in cui si rico• 11osco110quelle conoscenze che hanno fat. lo la loro prova 11erchC hanno creato tn111 tecnica cd eseh1dcre le ahre, o al conlra• rio riconoscere quella che proviene da fat– ti in1erame111e con1rolla1i, è negare ogni \'nlore tille altre ed è lavoro d'isterilimcn• to. Equivale n mettere la ,·ita nel formo– lo per meglio conservarla. Mi sento sempre un poco irritato da– \'811li agli ndoralori della scienza i quali sono 1>ii1avidi di incarcerarla in quadri ri@:idianziehè di farla vh·cre. B. PASCAL Parigi, 14-2,1958 Per ,,11a11totardivo ci .sia giunto q11e.s10 ('onrn1tmto s1111nabreve polemica che ci /11 s11questa rivista tanti mesi /t1, 1 crecliamo utile pubblicarlo percl1è e.sprime le idee di uno studioso apfJflJ&io,wto del/ti scie11:;<1 ma non: ador'11ore di eua. Q11e.ste idee coincidono con quelle clic A. Pr11nier aveva espreuo nell'articolo il r11i titolo ci lw servito ora per la lettera del noMro corri&fJOnclente parigino. Egli in/atti diceva: clm:anli a q11alsia.si /enome- 110 • l'a11eggùm1e,110 scientifico è quello d('ll'inclagatore: umile percl1è dubita; po• :iente percliè nort vuole lrrucurare n:essu,i fottn e imo/ ricominciare cento volte fo .stes• 1 • Volontà •• nn. 8-9, agos10-sc11cmbre 1?58. Agli adoratori della sciemw, di A. Pnmier e 11. 10, l'evoluzione e/ella specie umana tli O. Paslorello. La polemica con tinuò su: • L'Adunata dei Refrattari•·

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