Volontà - anno XII - n.2 - febbraio 1959
ze delle due regioni, il bisogno in cui erano le due di.nastie in lolla di d1icderc l'appoggio della nobiltà nccresccva continuamente le forze dei feudatari, i quali in poco tem– po si impadronirono della terra, delle universitù, delle cittì, denrn– ninli, del fisco, ridussero le due CO· rone n ombre, i,wasero l'attività 1>ri– vntt1, distrussero l'industria, annien– tarono il commercio >► - scrive lo S('arfoglio. Ed il Croce completa: « Da <1u<>l– la rozza classe di grossi e piccoli proprietari fondiari, da <1uegli uo• mini « nl tulio nemici d'ogni ch•il– ti1n (Machiavelli) non pote,•n usci– re nessun progresso sociale e 1>oli– tico >). Poi continua: << Guerre di pre– tendenti, saccheggi, s1ragi e devasta– zioni pn parte di genti da condolla. imperversare di bande, briganiag– gio, e insiem(' tradimenti di baro– ni .... e miseria e ozio e mancanza di arti. cd abbMsamenlo morale nei grandi e nei piccoli .... L'etì, pef?:gio– re fu quella dei cento anni tra il mezzo del trecento e il mezzo del quattroccnlo .... dalle cui guerre non venne nessun frullo.... La prima 1< Storia del Reame di Napoli >1 com• posta sul cadere del secolo 15.mo dal pesarese Pandolfo Collenm:cio, i:- dominata dalla ,,isione delle mi– serie del Regno il quale, ncE!'.liulti– mi cinque secoli(< allro non <"rasin- 10 che una palestra di ambizioni, di avari e di tiranni, esposto sempre a rapina e calamità delle guerre,,. Nulla di Slrnno se luttc le Puglie conosceranno il tarantismo nc-i se• coli successivi. Pregiudizi zoologici Nel 15.mo secolo un gran numero di ragni apparvero nella regio– ne di Tar:11110e ha cosa facile per i con1adini allribuire alla 1>untura della 1arau1ola quello che invece 1md11va allribuito « alln sottoali– mentazione cronica, alle [ebbri per– manenti, all'ntmosfcrn mistica che regnava fra il popolo, 11I corteo di disgrazie che le guerre portavano scco ». In realtà, era assurdo accusare di così gravi disturbi un povero arac– nide. La tarantola delle Puglie (« Lyco– sa Tarentula Apuliae », detta pri– milivamentc e volgnrmentc u solo– fizzi >> e che ha poi preso il nome da Taranto) ragno delle regioni cal– de e di coltura dell'olivo, abita dei rifugi profondi scavati nella Lerra. Nascosto dur~mlc il ~iorno, ·esce in cerca di preda non appena la notte é arrivata, l'insello cat1ura10 é tra– scinato i_nfondo alla lana e divora– to. Dal mese di ouobrc fino in pri– mavera la tarantola chiude il suo rifugio con dei residui vegetali. In prirnavcrn é ancora intirizziin e qua– si addormentata in fondo alla tana, al puuto che invccC' di pensare a mordere essa cerca solo di fuggire e na/òlCondcrsi. Le uova - 600 o 700 per ogni sacco - si sehiudono in agosto-sellembrc. La iarantola pre– ferisce i luoghi scoperti, secchi, ari– di, incolti e espos1i al sole. E' forse ap1nmto ad unn e,·ce1.ionnlc aridità che si deve In strnordinarin appari– zione di tarantole nel suclclctto 15° secolo. Si troverebbe diCfìcilrnente un ra– gno la cui reputazione sia pii:, ter– ribile e piì1 erronea, il cui morso 109
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