Volontà - anno XII - n.2 - febbraio 1959

Michele Bakunin e la sua corrispondenza negli anni l863-64 pER LA SUA partecipazione ai moti di Dresda, Michele Bakunin, il 14 gennaio 1850 veniva condannato a morte dai tribunali tedeschi. Subito dopo però, onde poterlo consegnare alle autorità austriache ed a quelle russe che chiedevano la sua estradizione, tale condanna ,•eniva com– mutata in quella dell'ergastolo. Consegnato all'Austria 1 per aver preso parte agli avvenimenti di Praga del giugno 1848, veniva dalle autorità giudiziarie condannato alla forca. Ma anche in Austria la pena capitale gli veniva trasformata in quella dei lavori forzali a vita, e consegnato alle autorità politico giudiziarie russe che già a,•evano messo una taglia di diecimila rubli d'argcnlo sulla sua testa. Dalla condanna emessa dai lrihunaJi austriaci alla consegna alle auto– rità russe trascorse pochissimo tempo, perehè nello stesso mese di maggio, una notte venne prelevalo dalla prigione di OJmiitz, dove era stato relegato, e con una vettura accuratamente chiusa condotto alla stazione, incatenato e, messo in un vagone sigillato, veniva porlato alla frontiera. L'uHiciale austriaco che dirigeva il trasporto non dimenticò di reclamare all'ufficiale zarista la restituzione deJle catene austriache che portava il condannato; il che fu fatto sostituendole con catene russe. Trasportato a Pietroburgo [u rinchiuso nella tristemente famosa for, tezza dei santi Pietro e Paolo dove vi rimase dal maggio 1851 al marzo 1854,. Venne quindi tra!lforito nella allrcttanto [amosa fortezza di Schliis, selhourg, dove rimase 6110 al 1857, quando la condanna fu dallo zar Ales– sandro Il commutata in quella della deportazione in Siberia. Allorno al periodo passato in carcere, ed in modo particolare per quello trascorso nella prigione dei Santi Pietro e Paolo di Pietroburgo, si è parlato molto sopratutto per la famosa cc Confessione )) 1 che il detenuto inviava nel 1851 allo zar Nicola I. Questo fallo è stato interpretato in maniera diversa e suscitò lunghe polemiche quando, dopo la rivoluzione dell'ottobre 1917, si scoprì negli Archivi della polizia il manoscritto famoso. Bakunin aveva parlato del fatto, ma il documento era rimasto scono- 1 « Con/eufon » (1857) Michele Bakunin. Tradouo dal russo Paulette Bruphacher, con un'introduzione di Fritz Brnpbacher e delle note di Mar Neulau. Paris, ed. Ric<ler, 1932, pp. 336. 87

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