Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959

re che i ragazzi d'un 1en,po ,,frcvtmo nella r,unasia »; rifìuin In ~olitudine e- \'i,•c in bande sfrenale e in brigale da predoni. Le statistiche dimostrano che i due teni dei for1i con scusi;o, mc1à ,lelle rapine ;1 mano annata, tre quarti dei forli di automobili, ,ono 11erpetra1i da handc di minoren• ni che si auaccano alla propriela e 11011 i.Ile 11cr,,011e.Ab la soeie1à auuale, con tutti i suoi inlereHi commerciali, con la sua insicurezza, con i facili guadagni dei divi, e la pubblicilà che ne consegue, non è fatta per aiutare i gio,•u1i nd 11\"ercuna vita normale. Lo stesso mercato 11er i teenager, è s11110 crealo dalle industrie che si pro11onevano cli druttarlo cd wo mira a 1viluppare prcforcnzc cd a creare aeruprc nuove esigenze. Cosi ciò che è urgente è nere danaro d i giovani cercano di procuramlo in quabiHi modo. Il fenomeno dei teenn&cr, è anch"e..q:oun 11rodo110del !Ì.slem1 cconomico•i'CH'.'iale al• tuale. Apparati di partito • d••ocraaia Nello s1euo numero della rivista è ri11ortato l'inten·c1110 di Ignazio Siloue ad un Cou– greuo sui problemi della dcrnocrai:ia negli S1a1i di recente fom1axione che si tenue n Rodi dal 6 all'll ottobre. I. Silone fa delle intelligenti e profonde oucn·nioni aulla dcgencruionc cd i1wolutionc dei partili. Questi non sono J>ii1 p■rlili di opinione come era• no 1ta1i Jìno al 1914 (in hnlia ve ne erauo 10!0 due org:rniuati: quello 8ocialis111e quel– lo repubblicano ed in 1u110sommnvono circa ce111omil11 aderenti) ma sono di,·en1n1i p11r- 1i1idi mas1111 (oggi, con le organizzazioni che li fìnncheggiano, 110111111:mo circa dieci mi– lioni di inriui). Questa trasfonnazione ha 11orta10 111111 creazione dcll'app11ra10 che domina il partito ed è effeuo e causa della degenerazione tli euo. ~t:r.lin fu il primo a ucare il 1>ro101ipodegli apparati nel l'CUS, ma la sialini:uazione ha con1agiato or– mai IUlli i 1•ar1i1icomprel!i quelli an1icomuni11i (basti pensare iu ltali:i alla O.C.). Ne consegue che il regime 1>oli1icodei 11aesi dell'EuroJlll occiclenaale non è demo– cra1ico-11arlrunc111nre, ma è un regime di partitocrazia. li centro del 1•otcrc si è spostato dal Parlnmen10 agli esecutivi dei p11r1i1i rht' designano i candidali J>Crle elezioni, orien– tano i ,·01i di pr..1forenza in modo che i i;ena1ori cleui sono quelli che erano stati pro• posti dagli ap11arati. Anche J>er i minislri, i 1011osegretari, i titolari di ambascia1e non è più uo mi.stero per ncauno che vengono eletti dagli Eseculivi dei partili di governo, A caralterizzarc ancora J>iÙ il regime di partitocrazia con1ribui8couo i parlili di op– posizione il cui ruolo è di « gru11po di l>rcssionc » per condizionare il J>artito di maggio– ranza o il govenio, mentre do,·rcbbero aHre un programma e compili 1iropr.i. Oo,·e poi e11iueil partilo unico (formula impropria, afferma Sifone, 11erchèogni par– tilo cessa di essere tale dal momen10 che dis1rugge tuui i p11r1i1iu•,·ersari cd è cosirctto ad au1omu1ilani di continuo) cHo sopravvive J>erchè è dfren1a10 un organo burocratico dello Staio con compiti speciali di son·cglianza e di pro11ag1111da. Oe,·e, insomma, !I0t• tos1arc alta ragion di Stato Le critiche di Silone furono giudicate dtt Calhraith, uno Jei presenti ul Congrcao, • un'apologia Jdl'indi5eiplina •· Ma è proprio quCJla che è nceeuaria 1>eruscire dal con• formismo che c1rattcriua i noslri lempi, per romperla con la ubbidienu sen·ilc delle maue ai parlili, alle Chiese, ai governanli. Oli ■co•p•n■i del siste•a Già ahrc l'ohe 11bbìa1110 detto che le critiche più severe e pertinenti al sistema del– la democrazia-parlamentare, sono falle da coloro che lale ~i1nema aiu:-ano a manlcucre in ,·i1a sia ,·otando, sia aderendo a qualche panito. Eui dicono, ogi;i, quello che gli anarchici ripc10110<facirca mezzo secolo. Sarebbe un mori\'o di confor10 e di s1•ennza 61

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