Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959

al pasaato e di diventare uomitli del 1959; di studiare per im.postare m.e– ilio i problemi del no!lro te,npo; di allargare la sfera del nostro infl.wso propagandi-1tico, di avere il coraggio delle iniziative. E' tutto 11n lavoro che è posaibile, pere/tè in esso ciascuno può dare 3econdo se !lesso e contri– buire, con sforzi anche m.odesti, ma continui, alla opera comune. All'alba del 1959 ignorimno di proposito 1.1lttoquello che può essere motivo di 3co,iforto, e cerchiamo di vedere, attraverso lo #orzo ed i sa– crifici e la tenacia di anarcliici 3parsi in tutto il momlo, quello che vi i> di positivo nel movimento anarchico. E sentiremo allora che l'auarchismo è vivo. E' vivo negli anarchici che in Spagna continuano la dura lotta contro Franco anelando incontro alla morte o alla prigione. •E' vivo nelle migliaia di eJiliati spagnoli e degli t1ltri clie sono fuggiti dcii paesi d'oltre cortina, perchè nel loro cuore non è sceso l'oblio, e 3i sen– tono solidali con i loro compagni rimast"i in pat.ria e lavorano con la spe– ranza <livedere presto i loro paesi liberi dalle dittature. E' vivo nei com.pugni bulgari che nel loro paese $Ono nei com.pi di concentramento o in prigione. E' vivo anche quando ltlanol Yauev viene soppres.,o dai servi sciocchi e feroci del Kremlino. Lo sentiamo vivo au.raverso le pubblicazioni che riceviamo regolar– ment~ dal Brasile, dal Cile, dalla Bolivia, da Costarica, dall'Uraguay, dalla Cina, dal Giappone e da tante oltre parti del mondo; o dalle lettere entu– sirute dei compagni argentini che, nello slancio e nell'enuuiasmo della ri– pre$a, dopo il lungo periodo di tlit.tature, vorrebbero d.'un. colpo cancellare le frontiere e gettare ponti tra di loro e i compagni del momlo intero per associarli tutti al loro lavoro costruttivo. Lo sentiamo vivo nei compagni dello Sicilia che ci inviano di tanto in tanto il loro modesto foglio di propaganda, che è fatto moli.o con la fame di qualc1mo di loro. e che tengono duro nouostante i processi e le persecuzioni di cui sono fati.i bersaglio. Lo sentiamo vivo nei molti compagni che, in que.,ti ultimi tempi, per aver voluto rivendicare il diritto alla critica ed al dissenso, fondamentale per essere uomini, sono $lati processati ed hanno davanti a sè la prospet– tiva di uno porla di cella che si chiude dietro di loro. Ed è vivo in chi11n– que preferisca al quieto vivere l'inquietudine ed il tormento che f>rOViene dall'anteporre il suo sogno di società umana a quella di oggi; in. chiunque sente che di.,ertare oggi la lottn sarebbe un tradimento verso clli è morto per la libertà, verso coloro che sono sotto il giogo delle <litl<ltllreo in pri– gione o in esilio. A i prin~i va il nostro commosso pensiero ed a tutti gli altri il nostro fraterno saluto. A tutti ri,w.oviamo il no.,tro impegno di fedeltà, di soli– darietà, di continuare, sia pure molto modestamente ma dando il meglio di noi stessi, il lavoro di sempre. V.

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