Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959

Prescindendo dalla supposta ne– cessità di soddisfare gli interessi e · l'esosità di un paese straniero ( la Russia) e da quella di mantenere e svHuppare un apparato militare e po]izieseo, lo spirito che detta ed anima tutti i piani quinquennali e sessennali di un'economia comuni– sta è que11o di uno sviluppo ed e– spansione irrefrenabili, diventati 6- ni a se stessi. L'ansia è di far sem• pre più del vicino ( <1uale idea più borghese di <1uesta ?) e più di quan– to si sia ratto ieri o ier l'altro. Lo scopo è di fabbricare delle fabbri– che che fabbrichino delle fabbrich~ che seguitino a fabbricare: Si fab– bricheranno magari ordigni da man– dare ue11a luna ( e sono i proletari che ne fanno le spese in sudore ~ priva1.ioni), anziehè aumentare sen– sibilmente i salari reali e diminui– re le ore di lavoro, perchè queste due cose - :tlto potere di aC<Juisto e disponibilità del proprio tempo - sono indici da cui si riconosce quanto un individuo .o una classe siano liberi di fatto. La libcrlà e il b~nusere delle masse sono incompatibili con la di– namica comunista, poichè è in no– me di tp1csta che i comunisti giusti– ficano il loro sf.ru1tamento della classe operaia. Se dovessero rinun– ciarvi non ci sarebbe più ragione per loro di sfruttare gli operai, e senza sfruttamento non potrebbero conservarsi al potere, non potreh• bero soddisfare la propria volontà di potenza nella pianificazione dell'e• conomia e nell'organizzazione della « competizione socialista ». Pel suo disprezzo dei bisogni co– si umani di riposo, cli serenità e di benessere, il comunismo si rivela così come la peggiore incarnazione della filosofia che esso pretende ab– bominare, dcJla filosofia « idealista » che sacrifica l'uomo a un'astrazio– ne, il produttore a11a produzione, che riduce la classe operaia a mera materia prima. per edifica.re e di– struggere gli edifici della Storia. G10\'ANNI DALOJ-:u.1 IL SUFFRAGIO FEMMINILE IN SVIZZERA A Basilea nel me&! di dicembre i cittadini maschi hanno finalmente riconosci1110, attraverso una votar.ioac, il diritto di volo iille donne (9401 ,·oli conto 5517). l\la qneslo riconoscimento C relativo soltanto alle eler.ioni amminislrati,,e locali. La S\•i:uera t: uno dei pochissimi paesi europei che nega ancora alle ,!onne il ,,010 politico. Parecchi referendum sono sl11ti indetli per chiedere se le donne <lo,•evano o no votare (m11 i soli tiomini pote,•ano rispondere) e la ri.~posta è staia sempre 11egotiva. Nelln prouirna primavera ve ne sarii 11n altro, sempre con l'csclu11iooc delle interessale. Il (nllo che la donna 11,·izzera non abbia n11eora il ,,010 11011 le ha impedito di di– ,·entore u.na delle donne più emancipate d'Europa. E!!O occupa po!li importnnli in tulli i campi del llworo cd in lulle le J)rofe&$iOnie nelle :lrli. non ha pregiudizi nC f'Omplessi d'i11(eriori1à, ,·inggia ed C indipendente <1uanto gli uomini. Le donne l\'iuere hanno dato una pro,•l't della loro Ca))aci1ii 11cll'esta1e 1958. orgaoizr.ando la SAFFA (una espO· sizionc del la,·oro femminile) 111tra,·erso la quale risuha,•a chiaro qual'era il grande contributo e la par1ecipazione delle donne alla ,·ita del paese. Non 1u11ele donne 110110 de11iderose di avere il voto politico: molte però lo rfrendieano e <1ues1arivendicazione e giusta ae intesa come soppreASionc di tml't discriminazione tra i ci11adi11i dei due seui. Ma il voto in se stesso non arricchirà 111 vila della donna s,•iuna. Essti htt gi1a rng. giunto la pnrità con gli nomini i.llraveno il lavoro e la sua partecipar.ione a tullll lll vila del paese. 29

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