Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959

G. B. - Che genere di cdtività pemi che gli anarchici del giomo d'oggi dovrebbero di preferenza coltivare per meglio promuovere i /oro ideali? H. R. - Occorre un gran lavoro di pensiero e di ricerca perchè gli ideali anarchici si Cacciano veramente e< moderni ». L'antropologia, la psi– cologia sociale, le esperienze comunitarie in varie parti del mondo, i1 Callimento marchiano dei sistemi totalitari di governo, sono tutte materie che aspettano di essere vidimate alla luce dei principi anar– chici. Abbiamo pure bisogno di opere letterarie in cui opri l'imma– ginazione ( drammi, romanzi e novelle), opere che illustrino in uno spirito umano, ma non di propaganda, i valori che sostengono In concezione libertaria della vita. Il campo quindi è ricchissimo, ma ci mancano gli artisti e i pensatori che lo sappiano lavorare. G. BALDELLI e H. READ LEDONNE NELLA VITA SOVIETICA (ceMI ,tati,tld ,elati,I al 1956) Il grado di partecipaiione della donna alla ,,irn politica, produttiva e sociale so– vietiea 1rnò essere valutato dalle cifre che seguono, Le do1111erappresentnvano il 26% dei deputati al Consiglio ,;uprcmo dcll'UUSS (il parlamento del governo centrale), il 32% dei membri elci consigli supremi delle 15 repubbliche federate e delle 17 repub– bliche autonome, il 37% (nel 1957, nor. nel 1956) dei depulati ai consigli delle unità amruiui.strative minori (territori, regioni, circomlari, distretti, città, villaggi e borghi). Dei 23,6 milioni di operaie e i111piesu1e - t>ari al 45% del totale uazionale - il .U% era occupato nell'industria e nelle costruzioni, il 24% nei 11ettori educativo e sani– tuio, l'll % nelle llllività di distribuzione, pubblica alimentazioue, anunassi, servizi .– forniture tecniche, 1'8% nei trasporti e comunicu:ioni, 1111 altro 8% uelJc stazioni mac– chine e trattori, nei sonòs e nelle altre imprese agricole di stato, il 3% nell'apparato amministrativo s1a1ale ed ceonomieo, nelle cooperative 11011agricole, uelle di,·erse orga• uizzazioni sociali (partito, siudarati, e.ce .); il resto (5%) era costituito dalle lavoratrici domestiche, da manodopera a giomata e da altre calegorie. Se si paragona, im·cee, il numero delle hworatriei con la forza di lavoro comples– siva dei .singoli settori, si ave\·ano ((\lesti ra11porti, in ordine decrescente: igiene e sanità 85%, istruzione 67%, distribuzione, alimentftzione, ammassi, servizi e forniture tecniche 65%, amminislrazionc statale ed economica, eooperat.i,·e, enti di carallerc sociale, ere• dito e assicurazioni: 50%: i11d11!1tria 45%, trasporti e comunicazioni 33%, costruzionl 31%, stazioni mae<:hine e trnllori, sovcò.s e altre aziende agricole dello stato 24%. Le donne fornite di un diploma di specializzazione di scuola media o superiore erano 3,78 milioni, 11ari al 60% degli specialisti sovietici; ((uellc in possesso di un di. ploma d'istituto superiore - 1,,J milioni. Le donne laureate in ingegneria erano 205.000 (28% del totale nazionale), le donorcsse in medicina 2,n.OOO (ciò significa che tre su quattro medici, nell'UHSS, sono donne); le specialiste, a li\·ello univeNitario, in scienze agrarie e zootecniche, sih•icultura, \'Cterinaria erano 70.000 (40% del totale paziooale); le laureate in economia, s1a1is1ica, 11Jerceologi11 - 76.000, J)ari 11156% della categoria; in giurispmdenza 18.000 (un 1cno del 1otale). Le donne cos1ituiva110 il 66% degli spe– cialisti di grado medio: e, all'interno di 11ues1acifra, il 40% dei tecnici sia dcll'indu– .iria che dell'agricoltura, e il 77% degli siatistici, pianificatori e merceologi. Nelle scuole medie a indirizzo le<:nico o ad altre specializzt1Zioni le ragazze erano il 52%, negli isli– tuti di lipo univeNitario il 51%. 15

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