Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959

INTERVISTA CON HERBERT READ C. B. - QUAI.,/ sono le i11/lmm;c d,e con 11wgBiorforza ti .~pimero od <tb– bracciare l'a,,arcl,ismo? H. R. - Nel caso mio esse Curouo esclusivamcnlc lc11ernrie; \Villiam Morris, Edward Carpcntcr, Pietro Kropotkin e Max Stirncr. G. B. - Sembra che tu sia riuscito e, co11cilit1re feficeme11t.P il successo sociale coll'apertc, professione d'anurchism.o. Poi.resti espormi bre– veme11te qtwli difficoltà hai iuco11trato e dirmi come hai ftltto t1 sor– m.ont<,rle? H. R. - Questa domanda solleva un 1noblcma che gli anarchici non han– no mai discusso in modo adeguato, e cioè il rap1)orto preciso fra pensiero ccl azione, fra esistenza cd essenza. Dobbiamo riconoscere ch'csistc una contradizione totale (ra i no– stri ideali e la 1< situazione» (storica, economica o sociale) in cui ci troviamo. li problema è quindi: come agire in siffatla situazione. Se si mantiene che jn ogni 5i1uazione le nostre azioni debbano es• sere conformi ai nostri pensieri, dovremmo allora seguire l'esempio cli San Francesco d'Assisi, o quello dei Dukobor; dovremmo, cioè, rinunciare alla società quale esiste, coi suoi conforti materiali, la sua sicurezza politica e i piaceri culturali che ci procura e andar• cene in qualche Tebaide (se la possiamo trovare) per viverci una vita in lullo consona ai principi anarchici .. E' quello che foce Tho– rcau e l'ammiro pc] suo coraggio. Ma Pesperimenlo di Thoreau non fu un successo perchè dovelle infine rilornare a1la società R cui aveva rinunciato. Assumiamo tullavia che come Thorcau o i Dukohor noi rinunciau.10 al sistcnrn sociale in cui siam nati. Mi sai dire di che giovamento ciò sarebbe? Il nostro rinunciare al sistema sociale stabilito non cambia nulla a questo sistema. e solo un pugno cli ecccnlrici ci seguirebbe nella Te• baide de) nostro ririro. Nessuno ci ammireri'1 pel nostro donchisciot– tismo e nessuno ne verrà profondamente influem.ato. Si dirì1 che siamo delle cc teste sballale» e piÌI nessuno si curerà <li noi. Dobbiamo tp1i11di «fare,, come fanno gli altri. e non lasciarci gui– dare dalla vanità o dn una nozione sbagliata cli coerenza morale. Dobbiamo trovar posto nelle strutture della societi1 esistente. pren– der parie alle sue attività e clil'entarnc delle unit~1 funzionnli per poter affermare da (1uesta posizione realista i nostri scopi ideali. Un tal punto di vista è anli-eroico. Quando nel dramma di Bert 13

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