Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

Colpiva inoltre l'in~uffìeiemrn di minuteria metallica (i chiodi. ad e~cmpio, lutti grossi, e di un tipo solo) e di attrezzi piccoli (seghe, mar– Lelli, lcnaglie, ecc.). In complesso si notava una forte differenza fra l'ot– tima organizzazione del campo, dovuta ui moscoviti, e quella del lavoro, affidata alle forze locali. Il capomastrò che dirigeva la costruzione era buon coordinatore; mentre i capibrigata agricoli permettevano tempi vuoti, con– trauempi e soprattutto sovrabbondanza di personale. E' capitato, in alcune .squadre, che i volontari stessero per UJJ'ora a guardare i colcosiani e vice– veri.o, perchè il lavoro non consentiva l'impiego simultaneo di tutti i l>l'e• senti. I campi - a mio parere, cioè d'un inesperto - non eran sempre ben folt·iuti; in alcuni reotavano lun~lw strisi·e d'erba ancora alln, fra una pas– snlt1 e l'altra della macchina. L'inutilissimo porti"o della nostt·a costmzionc (afonzionnle mu·he 1>e1· la ~un strettezza} per il quale io preparnvo « l'im1,ai,to l) molto a malin– cnort', era !"ultimo anello di una catcnu di cattivo gusto d1c era iniziata con !"imponente stazione di Bre-.1 Litowk: colonnati e n1pole; un gran lol·ale cli comrollo dei pas~aporti con :-portelli picc·oli come os,,ari di cripta; una .:ala d'aspetto ahi~sima, con ~•·os'-e alte panche da ,·hiesa protestante (dove - forse per non turbarne l'eleganza - fummo t·ostrelti a t·amhiar di po,-10 due volte al 1108tro mucchio di bagagli). Quindi l'esposizione permanente a~rin1l0-inclustriale d1 Mosca: mistu• radi "lassicismo liberty floreale arabe~('O: con un edificio d'ingre,-so altissi– mo e \ uoto. fotto sulo cli colonne e di pilastri. enorme come lo 'spreco del suo rn~10: un padi~dione per i prodotti dclrindui-tria dominato da un p:rup– JIO ~tntunrio dove intorno a Lenin ~volazzano bandiere e ft~ure qua-.i di putti e d·a11~iole11i. del più vieto secenth-1110; t• una sala per lo sputnik da con– fondc•ri-i 1·011la grolla di Betlrmme: un emisfero blu c·urit·o, lrapunto di ~tt•JI(' e al centro un satellite lucidissimo "on le ante1me che paion la t'oda dell,L 1·omett1. lnfinC' In rRsa della ('ulturn del colcòs << Ottob1·e Ro:-so )): <·on la fa,Tiata da tempio greco, a timpano e rolonne. sbarrata dietro da un mu– ro (l'ingre:;:;o era altrove) e dentro una :-ala t·inematoj!rnfica pic·cola. <1tw– drnta. divisa anch'essa da colonne. Il colcòs e il villaggio L.1 f·aratteristi1·a pii, slupcmlamcntc poi-itiva della C.!oprrirnza rii Ki1• pino i.· ~iato il contntto, continuo e libero, con l'ambirnte e la popolazione: eravamo i primi stranieri nella zona dulia rivoluzione - SC' si eccettua.no tedesd1i ed alleati durante la guerra, che avevano distmtto, soltanto; e uc– cisù in una notte, nel palazzo della cultura di Scebéchino, più di mille 01--1ap:gi - per cui la curiosi1ì,, anzi la set<- di c·ono:,cerci era fortissima. La :al;'nt~f('!l:aadel nos1ro arrivo, dopo c-ena. ci fo l'incontro con gli abitanli del ,·okò!!, al club, che è il vero centro di vita del villaggio sovietico: un edi– fitio per l'attività culturale, il riposo e la ricreazione, cinema, sale da ballo 645

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