Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

Sistema di distribuzione e prezzi • E' una sorpresa sgradevole - per l'abitante di una città dell'Europa occidentale - e superiore all'aspettativa, constatare l'insufficienza e la povertà del sistema di distribuzione sovietico; non parlo di mancanza delle merci, di cui i negozi sono anzi pieni; anche se il prezzo di alcuni arti– coli ne limiti - proprio come in occidente - la vendita. Dopo quarant' anni di regime- la figura reale del consumatore ~ slata ap– pena sgrossata (perciò esiste e se ne può parlare - a differenza dei con– tinenti e delle isole dove essa manca del tutto), ma gli sforzi dello stato per migliorarla sono a wi livello infelice. Sembra che fino a ieri - cioè sino alla morie di Stalin (e la gente vi fa rilerimcnto con un impreciso cc qualche armo fa >>)- l"economia sovie~ tica abbia costruito macchine soltanto per il gus,o di fabbri1.:arne altre; e che se ne avesse fatto un numero minore - concedend'o un pò di libertà e di critica, seppure all'interno del sistema; con maggiore attenzione per i bi– sogni quotidiani della gente - certamente oggi ne produrrebbe di più. Nasce spontaneo nell'osservatore il paragone con l'America: negli USA dilatano il consumat,ore per fargli ingoiare dei prodotti inutili; nell'URSS divinizzano il produuor.e di cose che non userà mai, per fargli dimenticare d'essere anche consumatore; sia nell'economia di mercato che in quella di produzione muore la soddisfazione autonoma ed equilibrata dei biso– gni dell'uomo. A Mosca, non lungi dall'ingre~so colossale dell'esposizione permanente, nel parco intomo all'altissima università, in tutte le vie, anche centralis– f-ime; infilate in un portone, schiacciate contro la vetrina di una banca, di fianco al portico di un grande albergo, all'imbocco d'elle siazioni della metropolitana - s'incontrano bancarelle, in fila o isolate (gestite da coo– perative) per la vendita dei beni d'uso piì, comune e quotidiano: frutta e verdura, gelati, bevande, ccc. Il loro aspetto, di povertà trasandata e con– tadina ( con le ceste a volle gettate intorno alla rinfusa, o malamente accu– mulate nei cortili retrostanti), contrasta, anche economicamente, con l'al– tezza d'egli edifici, la meravigliosa ampiezza delle strade, la velocità del ritmo della vita cittadina: dieci rubli al kilo (625 lire) delle meline stri– minzite, quattordici rubli (875 lire) i pomidori. Nella via Gorki, la più import.ante, la più elegante di Mo!wa - non Iòn– tano da lm lungo palazzo col basamento di un marmo occiden!ale, portato dai tedeschi sino a cinquanta kilornetri dalla ciuà, quancl'o progettavano un arco di trionfo per Hitler - c'è un negozio di dischi: è una stanzetta con lm solo commesso, al fondo di w1 corridoio lungo e stretto, una parete del quale è interamente coperla dall'elenco delle opere disponibili; poichè la maggior parte degli acquireuti si ferma a leggere, per passare occorre contorcersi. E' una scomodità inutile, che sembra inventata tanto i, as– surda in quella via, con quei palazzi: anche perchè a dieci metri, uscendo, c'è una comoda, vasta libreria, piena di opere di tutto il mondo sociali- 671

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