Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

Si pensi alla diversità ~i questi d?e attegg~a!ne?ti cencr~ti: quancl? a Worms un seminarista sedicenne elogiava la r1v1nc1ta, un giovane social– democratico (ignorando Buchcnwald) si faceva giudice dei francesi per le torture in Algeria, e un terzo parlava male del primo insinuand? ch'~gli discendesse da famiglia poco per bene (« suo padre era stato cosi anlma– zista da finire fucilato ))), gli altri ~i stringevano intorno per sentire meglio,. con l'animo interessato, senza evidente disapprovazione. Quando al club di Kùpino un attivistu partiva con la lunga serie di luoghi comuni sui van– taggi del regime o con la scarica di dardi stereotipi contro gli americani,. Tito, la Nato O il capitale, i colcosiani dapprima lo guardavano con una luce di sottile compatimento, poi voltavan la testa; infine il cerchio in tomo a noi si diradava, lasciandomi solo a sopportarne (se volevo) la conversa– zione. In conclusione, wi poco affrettata e schematica: il russo può essere– stupido - politicamente - per costruzione; il tedesco sembra lo sia per libera elezione. Il tedesco è un minerale, il russo una quercia: che già si cambia da sè; che si può mutare cambiando, con affettuosa attenzione, al– cuni elementi del suo concime. Tre fabbriche Nè il contatto quotidiano con la fornace del villaggio, di. tipo poco più che artigianale, uè la corsa attraverso il padiglione dell'industria all'espo– aizione di Mosca - ricordo solo una motoretta perfettamente identica alla Vespa; e un rasoio elettrico fabbricato a Leningrado, tale e <1uale il ReM mington, a 150 rubli (9.400 lire) - potevano darci un'idea delle fabbriche e della produzione sovietica. Questa invece l'abbiamo avuta con tre visite di mezza giornata ciascuna, a un impianto chimico di Scebékino (costruito tre anni fa e già in corso di ampliamento), a wta fabbrica di trattori di Kharkov, a un reparto interamente automatizzato in una fabbrica di cu• sci.netti a sfere di Mosca. L'impressione generale è che il ritmo di lavoro sia molto più alto che nell'agricoltura e nelle costruzioni, pressapoco al livello dell'Italia setten• trionale: nella fabbrica di trattori il grado d'attività osservabile da un vi– sitatore è come quello della Fiat, ma la libertà di movimento d'egli operai notevolmente maggiore, di tipo Olivetti. L'aspetto dei reparti è un poco rozzo, ma pulito; si vede che la cura maggiore è stata data alle macchine e ai trasporti della liuea di produzione, mentre supporti e sostegni della 1tessa, servizi di lavorazione e magazzini, strutture e ambiente in generale, sono poco rifiniti e disadorni. Mense, biblioteche, servizi a favore del per– sonale sono invece comodi e, secondo il gusto sovietico, esteticamente curati. Il rapporto fra personale amministrativo e produttivo è molto basso (2-6 per cento) e ciò sorprende chi viene dal tambureggiamento occiden– tale sul peso dell'apparato burocratico sovietico. La visita iniziava con

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