Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

intelligente; uou un mostro) che ((a,-cva sçclto il comunismo)) e la cilla• dinanza sovietica. Lavora in prospezioni petrolifere, viaggiando da un capo all'ahro dell'URSS, guadagnando molto di più che in Francia. Gli piace molto queslo tipo di lavoro: l< quando incontriamo uno strato d'açqua, lo facciamo gelare, per tirar su il petrolio; u volte, per una settimana o due, il ritmo è febbrile, anche 14-18 ore al giorno; poi ci son giorni di riposo e di libertà)). La religione Nelle case di Kùpino che ho visitato, c'è l'icona; e il tliscorso che mi hanno fotto vecchi e giovani, era sempre lo stesso: i vecchi hanno rinun– C'Ìato a influire metafisicamente sui giovani e questi si sono decisi a lasciarli vivere nella loro fede, con una specie di gentlemcn's agrecmcrtt; [ra le donne, in cui l'attaccamento alla religione è sempre più lungo, ho trovato ah:une, sulla trentina, che avevano battezzato i loro .figli. In una casetta d'un villaggio non lontano da Kl1pino, abitata da nna !-limpalica coppia di vecchietti oltre i settanta (gli unici analfabeti da me incontrati), che vivevano con la pensione di un figlio morto in guerra - qmtttrocento rubli, pari a 25.000 lire, pili il reddito del loro pezze1to di terra - vicino all'icona era affisso alla parete un numifesto del partilo. (< Cos'è quello? », chiedo. E il nonno, con una bonaria dolcissima ironia, çhe brillava fuori dalla lunga barba; come se parlasse non di politica, ma degli avvenimenti di un altro pianeta: ,e Me ne avevano dati due, di quelli. Ma ... oggi si sciupa un ungolo della carta, domani salta un çhiodo, poi un altro ... fiualmente uno cade. lo lo prendo e lo metto nella stufa)). Tutti i volontari sovietici del campo si dichiaravano a1ei, ma uon tutti quelli degli altri paesi socialisti: anzi i due polacchi, uno dei quali è un responsabile della gioventì1 eomunisla nazionale, si scandalizzavano a sentir parlare di Dio male, o anche solo con troppa confidenza. Trn i soci dello SCI, probabilmente metà credeva metà no; e la fatica ì: ('OUSi– stita nel tentare di far comprendere ai giovani C'Omunisti che ci sono in– finite varietà di fede e di non.fede. Si può credere - dicevano alcuni - persino andare a mei-sa, e insieme essere attivamente impegnato a !'inistra; come non è scritto (se non nel libro della filosofia ufficiale d'ell'URSS, che i komsomoliani ripetevano con chiesastica monotonia) che chi non crede debba essere catalogato materiali– sta. Fra noi c'erano indecisi, agnostici, pragmatis1i, ecc., ma forse nessuno che amasse definirsì materialista; dnta la vecchiezza del termine, data l'immagine ch'esso involon1ariamente crea, di gente che mangi terra con soddis[aua voracità. Dalle discussioni accanite su questo tema mi pare di aver capito che i giovani comunisti sovietici credono nelle leggi naturali, nel loro esistere quasi sempre uguali a se stesse e nella scienza come viatico a questa illuminazione; e provano un genuino s1upore per chi pemi diversamenle. 654

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