Volontà - anno XI - n.11 - novembre 1958

e grandi. Praticamente mnncano i militnnti responsabili, capaci di influenzare i11 moclo benefico que– !lle imprese. Così aC<'ade che do\'e manca In minoranza responsabile di operni per orientare l'insieme dei la\'oratori, costoro sono pri"i d'idee chiare e di una concezione socialista libertaria del lavoro, della socie1i1. In questi casi si verifica l'nrresto nella produzione o delle deviazioni. Ma se le migliaia d'imprese di u– na da1a indus1ria, qualunque essa sin, Cnnno capo alla stessa organiz– zazione, esse ue sentiranno l'infiuen– za morale e tecnica. Ed è ncJlc as– !lcmblce colle1ti"e che nasce il senti• menlo del dovere sociale di ogni gruppo d'impresa, e<l è attraverso la organizzazione collettiva che i grup– f>i, meno sviluppati e maturi social– mente, ricevono l'influenza benefica drgli altri più avanzati. Per mezzo delle comruissioni o dei comitali, l'insieme dell'organizza. zione n capo della quale sono slati messi, per mezzo delle assemblee, gli uomini pii, capaci, agisce sui gruppi poco sociali, ancora poco comprensivi della solid'arietì1. Ln supcrioril:1 di un'organizznzio– nt• sta nella coesione del1e sue uuilà. Dove essa manca, accade che coloro che hanno raggiunto un gra8o di co– scienza o certe capacità tecniche "anno a"anti, mentre gli altri rista– gnano. Nelle collettività agrarie del– r:i Spagna., bactava la proposta. da parte di uno dei suoi membri, del miglioramento di un metodo di la– voro, o l'introduzione d'una cultu– rn nuovn, per Suscitare l'adesione di cento nitri, mentre se gli agricol– tori Cossero rimasti isolati, lo stesso numero di consensi avrebbe richie– i::i10 lllHl decina cli anni. Ma i rappor- 614 ti tra l'unità e l'insieme della pro– duzione non deve limitarsi n dei mi– glioramenti teenici. Diciamo spesso che le commissioni nominate dalle assemblee sono responsnbili di fron– te a queste assemblee, delle loro al• tività, e del compimento dei compi– ti che gli sono sta.li assegnati. Re– ciprocamente le unità o imprese di prod'uzionc sono responsabili di fronte alle cornmi8.Sioni e ai comita– ti di coordinamento nominati nelle assemblee generali, <lclle loro atti– vi1à. Lo sono sopratutlo di (roule alle stesse assemblee e di fronte al– l'insieme dell'organizzazione. E sic– come l'impresa di base ha il diriuo di esigere dnll'individuo il minimo sforzo che egli deve e può compir– rc, a sua volta l'organizzazione ha il diritto di esigere d'all'impresa di ba. se il minimo contributo che essa de– ve e può dare. Se un'impresa è at1rezzata per produrre im certo mnnero di mobili, con un dato numero di operai che hanno la capacità tecnica necessa– ria e non lo 1nocluce, mentre altre che non si trovano in ('Ondizioni mi– gliori lo producono, Porganizzazio– ne d'insieme ha il clirilto d'inlervc– nire, ed anche il dovere. La questio– ne può essere trnllaln nelle assem– blee, che prenderanno le decisioni che ad esse sembreranno buone: no– mina di una commissione di con– trollo, invio sul posi.O di compagni pili attivi, incoraggiamenti fraterni, cambiamento dei tecnici e, in caso di necessità, sos1i1uzione di una par– te dei lavoratori con altri. Non si gridi, per questo, contro l'attentato alle libertà individuali: il socialismo nnnrchico non ha mai ammesso il diri110 di flfruttare il ,,roprio simile. Ora, t:hi riceve ccn10

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