Volontà - anno XI - n.10 - ottobre1958

lame e miseria; nel Risorgilllento, la cui iJeologia creò il gusto della rettorica e .sfociò in un cieco nazionali:uno refrattario alla critica e ad oggi apertura dello spiri– to; ed infine nel fascismo che fu il Ri– .sorgimenlo con tutti i suoi di!cui ma sen– .za le sue qualità. Ncll'llalia di oggi, rautorc non avverte nessun fermento innovatore. La nostra ci, viltà riscn1c della mancanza di scrittori co– me Molière, Balzac, Flaubert e Zola che cbbéro il coraggio di meuere souo accusa la borghesia, le classi e le istituzioni do– minanti. E nell'Italia <li oggi mancano scrittori ed artisti che sappiano fare una coraggiosa opera moralizzatrice. La stessa critica vale per il cinema ed il teatro. Non c'è quindi da stupirsi che il con– formismo regni in tutti i cam11i della cul– tura cd anche nei costumi. L'italiano ,è conformista anche quando ha una tessera del p.c. nella propria tasca, pcrchè egli regola la suri vita Jlrivata se– condo i dettami della morale correnle; è conformista anche quando è anticlericale,– pcrchè è rispeuoso della religione e della Chiesa; C confonnisla nel suo modo di con– cepire la famiglia, nelle idee che lut sul .sesso, sulla donna, sul ma1rimonio (J, F. Revcl C indignato per le condizioni d'i'nfe– riorità, per la vita di semiclausura della donna e per la rassegnazione con cui la donna accetta una tutela per IUlla la sua vita. E nel libro, già ranlo origir:iale per la forma - cronachistico, narrativo, saggis1i– co - introduce il racconto, in prima 11er sona, della giornata di una giovane roma– na, ap11ar1enente alla ricca borghesia. Rac– conlo vivace e polemico coulro i costumi di un certo ambiente e la cui protagonista intravvede possibile per uua donna conqui.. starsi 111111 maggiort libertà solo .. con il divorzio). Al vaglio della cri1ica di Revel 11assa.:;o tuue le nostre abi1udini ed i nostri atteg– giamenti: il nostro modo di mangiare, di vestire, di divertirci, di fare l'amore; l'os– sessione del sesso che domina i ra11porti tra uomini e donne; il nos1ro smisurato rispetto J)Cr i titoli, la nos1ra mancanza di educazione; la nostra impossibiliti:. di ascol– tar(" il noHro interlocutore; la nos1ra ac- cettazione di films tagliati o doppiati; la uostra tristezza e pesantezza di. carai.tere che sbugiarda il mito di un italiano gaio, nmante del can1O e della musica. Etc. Ce n"i: più che a surficienza per essere irrita· 1i MllCro l'autore i'l cui tono di. grande si– curezza nel prouunciare questi giudizi, in– dispone ancora di più. La prima reazione sarebbe quella di ri– spondere a Revcl che i francesi, (!QnOstan– te Balzac, Flauberl, Zola e gli scriuori ed artisti non-conformisti viventi; nonostante che i poeli-canzonieri riscuorino ogni sera gli applausi per le loro satire contro i militari e gli uomini del giorno ed i co• siddeui valori convenzionali, ripetono qua• si all'unisono che l'Algeria è e deve rima– nere francese; sono orgogliosi della loro armata; pensano che la Francia abbia un grande ruolo da svolgere, ed accenano di esser8 salvati da generali. Ma tutto questo, anche se fosse giusto, r.on cancellerebbe certe verità contenule nel libro di Re,·el. Ed allora, ripensandolo con pili serenità bisogna convenire che la cri– lica è quasi sempre suggerita da interesse o da amore. E che Revel, nella sua severa requisitoria contro di noi, aveva dentro di sè l'imagine di un'Italia moralmente sana, capace di reggere il confronto con le na– zioni più civili. Bisogna riconoscere che. nella diagnosi che egli ha fatto del noslro paese, ha mes– so il di10 su uno dei -,uoi peggiori. mali: il conformis1110. E' ,·ero: siamo troppo as– serviti. non siatno ca1rnci di auto-critica, di ~!laccare a fondo le ietituiioni e gli uo• mini che le rappresentano, i nostri coslU• mi sono ipocriti. Revel giustamente osser– va che questo conformismo è anclie di al– tri popoli (il francese compreso). ma da noi mancano le [requcnti eccezioni indi– duali che ritroviamo negli altri paesi e che coslituiscono l'ontidoto a quel grave male. L 0 halia ha perciò bisogno di uomini, di pcnsalori, di intellettuali coraggiosi, spre– giudicati, che sappiano andare contro cor– rente e siano capaci <li immettere aria frc– scn e fermenti nuovi iu. tutti i campi della nostra vita sociale. G. B. 567

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